Africa Express
Dodoma, 17 maggio 2016
La Tanzania ha silurato diecimila “lavoratori fantasma” del settore pubblico. I loro nomi non figurano più sul libro paga del governo. Secondo l’ufficio del primo ministro, il salario di lavoratori e impiegati inesistenti è costato al governo oltre due milioni di dollari al mese.
Le autorità competenti hanno fatto sapere che effettueranno ulteriori controlli approfonditi sui libri paga statali e non escludono di trovare altri dipendenti fittizi.
John Magufuli, il presidente della ex-protettorato britannico, eletto l’ottobre scorso, è fortemente intenzionato di tagliare gli sprechi nell’amministrazione pubblica. Il denaro così recuperato potrà essere utilizzato per lo sviluppo del Paese.
Sprannominato “il bulldozer” Magufuli, sin dal momento del suo insediamento, aveva annunciato che avrebbe effettuato dei tagli alla spesa pubblica, comprese le celebrazioni in occasione della festa nazionale.
Attualmente la Tanzania spende oltre duecentosessanta milioni di dollari per cinquecentocinquantamila dipendenti pubblici.
L’ex-prottetorato britannico si colloca al 117 posto su 167 Paesi per quanto concerne l’indice di corruzione .
Nel Continente africano molti altri Paesi sono affetti dai cosiddetti “lavoratori fantasma”. Lo scorso febbraio anche la Nigeria ha cancellato dal libro paga pubblico ventiquattromila dipendenti inesistenti. Il Kenya ha iniziato a controllare sistematicamente tutti i dipendenti pubblici dal 2014, dopo aver scoperto dodicimila lavoratori fittizi.
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