Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 11 febbraio 2016
Nemmeno una settimana fa il presidente Robert Mugabe ha dichiarato lo stato di calamità per alcune zone dello Zimbabwe (http://www.africa-express.info/2016/02/05/12294/).
Ora il vice presidente, Emmerson Mnangagwa, chiede 1,57 milioni di dollari in contanti agli uomini d’affari locali e alle organizzazioni di beneficenza per far fronte alla terribile siccità, che ha messo in ginocchio il Paese e per salvare un quarto della popolazione dalla fame e dalla carestia.
Il vice di Mugabe, in un comunicato, ha specificato: “Le piogge sono state scarse, insufficienti per soddisfare il fabbisogno degli agricoltori, degli animali nei parchi nazionali e per il sostentamento della gente. Una parte del denaro servirà per importare cibo, ma soprattutto per riparare le tubature per l’irrigazione, indispensabili per aumentare la produzione agricola. Dovremo importare 1,5 milioni di tonnellate di mais, necessari per soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione da febbraio a dicembre 2016”.
Fadzai Johannes, un agricoltore, ha dichiarato ai reporter di Al Jazeera: “Il governo ha promesso di aiutarci, ma finora non si è mosso. Avrebbe dovuto darci una mano tempo addietro, visto che a settembre-ottobre, il periodo delle grandi piogge, non è scesa una goccia d’acqua dal cielo. Siamo disperati, non sappiamo più che fare”.
Il World Food Programme, Agenzia Onu che si occupa di assistenza alimentare, stima che nell’Africa australe quattordici milioni di persone necessitano di assistenza alimentare a causa della siccità provocata da El Nino.
E’ molto curioso che lo Zimbabwe chieda contributi in cash e non cibo. Ma non deve meravigliare. E’ successo già qualche mese fa. A maggio dello scorso anno, durante un incontro ad Harare, capitale dello Zimbabwe, con ambasciatori occidentali, rappresentanti del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e la Banca per lo sviluppo africano (AFDP), i rappresentanti del governo del Paese, avevano chiesto finanziamenti diretti. E per la prima volta, dopo le sanzioni imposte allo Zimbabwe nel 2002, anche l’UE ha versato nelle casse dello Stato 234 milioni di Euro in contanti.
La ex-colonia britannica è uno tra i Paesi più poveri al mondo e vanta anche un altre triste primato: un terzo dell’intera popolazione è affetta da infezione di HIV che ha abbassato l’aspettativa di vita a quarantatre anni. Anche la mortalità infantile è piuttosto elevata e si attesta all’ottantuno per mille.
Il vecchio dittatore africano, 92 anni, al potere senza interruzione dal 1987, è sposato con una donna di quarant’anni più giovane di lui. Grace Mugabe, a dispetto della povertà, della carestia che affligge il Paese, è amante del lusso, della bella vita.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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