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La polizia attacca due moschee radicali a Mombasa: tre ore di guerriglia, un morto e 251 arrestati

Africa ExPress
17 novembre 2014

Almeno tre di guerriglia urbana oggi all’alba a Mombasa, nel distretto di Majengo, in seguito a un operazione lanciata dalla polizia dopo la mezzanotte di domenica, alla ricerca di estremisti islamici in due moschee Masjid Musa e Sakina, ben note perché frequentate da giovani radicali. I due templi sono già stati oggetto delle attenzioni della polizia a causa dei sermoni dei sacerdoti che spesso incitano alla violenza e infiammano gli animi. Un rastrellamento è stato organizzato anche nella zona di Kisauni, sempre nella città portuale.

Ci sono stati scontri: un giovane è morto e altri 251 sono stati arrestati. Gli agenti hanno sequestrato pistole, granate, coltelli, munizioni e pamphlet che inneggiano alla guerra santa.

Lo spiegamento delle forze dell’ordine è stato enorme: sono stati impiegati oltre 600 agenti. Per entrare nella moschea Sakina i poliziotti hanno scardinato e divelto le porte.

Notizie raccolte al telefono da Africa ExPress, raccontano che l’0perazone è stata condotta in seguito alle indagini sull’omicidio, avvenuto il 4 novembre scorso, a Likoni, sobborgo meridionale di Mombasa, di in leader islamico moderato, lo sceicco Salim Bakari Mwarangi. Lo sceicco che aveva 57 anni, è stato raggiunto da due ragazzi armati che gli si sono avvicinati in motocicletta all’uscita della moschea dopo la preghiera dell’imbrunire. Gli hanno sparato a bruciapelo e sono scappati.

Le indagini hanno portato gli inquirenti alle moschee Sakina e Masjid Musa, da dove, ne sono convinti, provenivano i due killer in moto.

La violenza contro gli elementi moderati della comunità islamica continuano da tempo sulla costa keniota, Venerdì scorso è stato ucciso da un commando armato che l’ha aspettato sotto casa a Kisauni contea di M0mbasa, Zakariya Mwinyi Kalume, 39 anni, un uomo che lottava contro gli estremisti.

Africa ExPress

Nelle foto: uno dei camion che sta portando via gli arrestati  e le armi e la bandiera islamica mostrate dalla polizia dopo il sequestro

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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