Morti e feriti in Centrafrica tra cristiani e musulmani

Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 26 ottobre 2014

Sono riprese le violenze nella Repubblica Centrafricana, dilaniata dalla guerra civile da oltre un anno e mezzo. La scorsa settimana un gruppo riconducibile ai fulani, ex-Seleka n(milizia prevalentemente musulmana), identificato da testimoni oculari, ha attaccato Yamalé, cittadina non distante da Balakal, uccidendo 30 persone e ferendone una dozzina. Hanno anche incendiato e distrutto molte abitazioni, ha riferito una fonte di MINUSCA (acronimo inglese per il corpo di pace presente nel Paese dal 15 settembre 2014 con 11.820 uomini) all’AFP. Il numero delle vittime potrebbe aumentare, considerando il fatto che sono stati attaccati anche villaggi vicini. Centinaia di persone hanno immediatamente chiesto protezione nei campi profughi o si sono rifugiati nella vicina Bambari, che dista poco più di 70 chilometri.

A tutt’oggi gli sfollati nel CAR sono 410.000, altre 420.000 persone si sono rifugiate nei Paesi limitrofi. In un recente comunicato l’UNHCR ha chiesto supporto per poter assistere gli sfollati nei campi per profughi, lavoro reso difficile dalla nuova ondata di violenze e chiede alle parti coinvolte nel conflitto di rispettare il lavoro dei operatori umanitari.

Anche l’Unione Europea ha rilasciato un comunicato stampa a Bruxelles giovedì, 23 ottobre, condannando la nuova ondata di violenze. Chiede a tutti i gruppi armati di rispettare il cessate il fuoco, firmato a Brazzaville alla fine di luglio di quest’anno. Conferma, inoltre, il suo pieno supporto alle autorità di transizione dell’ex colonia francese..

Il 9 ottobre scorso è stato ucciso un militare pakistano di MINUSCA, altri sei sono stati feriti vicino alla capitale Bangui. Il giorno dopo un nuovo attacco ai caschi blu: durante un regolare pattugliamento sono stati attaccati da uomini armati sconosciuti. Questa volta sono stati feriti quattro militari del corpo di pace; non si conosce la loro nazionalità.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes

 

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

In Sudan rischio ecatombe per fame e l’ONU lancia l’allarme: gli aiuti non riescono a arrivare

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 7 maggio 2024 Nei giorni scorsi il Programma…

4 ore ago

Smotrich, ministro delle finanze israeliano, invoca la “Soluzione finale” per la Striscia di Gaza

Speciale per Africa ExPressAlessandra Fava6 maggio 2024 I tedeschi del Reich la chiamavano “Soluzione finale”.…

1 giorno ago

Economia e finanza possono agire contro il genocidio a Gaza

Speciale per Africa ExPress Federica Iezzi 3 Maggio 2024 A seguito di una causa intentata…

2 giorni ago

Ergastolo per dieci chili di avorio: le contraddizioni della giustizia in Uganda

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 5 maggio 2024 Pascal Ochiba, 63 anni, ugandese, è…

3 giorni ago

I russi entrano nella base americana a Niamey

Africa ExPress Niamey, 4 maggio 2024 Il 16 marzo il governo golpista di Niamey ha…

4 giorni ago

Iran: il regime aumenta la repressione dopo l’attacco israeliano

Speciale per Africa ExPress Francesca Canino 3 maggio 2024 In guerra contro il mondo e…

5 giorni ago