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Cornelia I. Toelgyes
12 febbraio 2014
Anche questa volta il bilancio dei morti è altissimo: 51 persone uccise, 300 case bruciate. Ecco il risultato di un nuovo attacco dei Boko Haram nel Nord della Nigeria, nello stato del Borno. A guidare da quattro anni il gruppo di estrazione jihadista è Abukar Shekau, uno dei dieci terroristi più ricercati al mondo. I nemici dei Boko Haram sono le chiese, gli obbiettivi cristiani, le forze dell’ordine ed il sistema moderato.
Invece di combattere la corruzione endemica del paese, di cercare una soluzione agli ormai infiniti scontri tra cristiani e musulmani, i continui attacchi del MEND nel Delta del Niger che, oltre all’inquinamento della zona causata dall’estrazione di petrolio da parte delle multinazionali, chiedono una maggiore distribuzione della ricchezza proveniente dall’oro nero, il presidente Jonathan si è concentrato a varare leggi draconiane contro i gay.
Fonti militari nigeriane confermano l’attacco e il governatore del Borno, Kashim Shettina, che mercoledì ha visitato Kanduga ha dichiarato che lo Stato del Borno è pronto a stanziare cento milioni di Naira per ricostruire la cittadina, distrutta per il sessanta percento. Ha detto inoltre: “E’ stato un atto barbarico, avvenuto in sfortunate circostanze”.
Ancora non si sa nulla della sorte delle venti ragazzine sequestrate dai membri del gruppo Boko Haram.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes
Nella foto in alto Abubakar Shekau con due dei suoi guerriglieri
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