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Cornelia I Toelgyes
24 novembre 2013
E’ ancora in carcere in Guinea Equatoriale l’imprenditore italiano Roberto Berardi. Nelle ultime settimane, oltre a Africa ExPress, anche la stampa nazionale e la trasmissione di RAI 3 “Chi l’ha visto” hanno dato ampio spazio alla tragica vicenda di Roberto Berardi, purtroppo fino ad oggi senza esito positivo. Il 20 novembre a Latina (città di origine dell’imprenditore edile) è stata organizzata una fiaccolata per chiedere la sua liberazione. Ora la madre, la famiglia tutta, si appella a papa Francesco, con una lettera che riportiamo qui sotto.
La speranza che il pontefice che possa aprire un dialogo con il presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang e suo figlio, Teodoro anche lui, soprannominato Teodorin, vicepresidente e ministro delle Foreste del suo paese, nonché socio di Roberto Berardi nell’impresa di costruzioni Eloba, di cui Teodorin possiede il 60 per cento delle azioni, mentre Berardi il 40.
Teodorin è conosciuto a livello internazionale come giovane amante del lusso sfrenato e indagato sia in Francia che negli USA per frode fiscale. I suoi capricci sono costosi ed anche se ricchissimo, ha messo le mani nella cassa della società Eloba per acquisti personali. Quando Stefano Berardi ha osato chiedere che fine avessero fatto i soldi mancanti, è stato arrestato, processato e incarcerato. Succede così nei paesi dove regna un dittatore. Come in Eritrea ed in altri paesi governati da despoti, non puoi aprire bocca; i diritti umani sono un optional.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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