Categories: MALI

Mali, autobomba a Kidal, la tattica terrorista degli islamici

Un’autobomba è esplosa a Kidal, città nord del Mali controllata da un gruppo tuareg laico, alleato dei francesi, l’MNLA (Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad). Sette persone sono morte.

L’attacco è avvenuto a un posto di blocco presidiato dai tuareg. I fondamentalisti islamici dopo essere stati cacciati dalle loro roccaforti, Timbuctù, Gao, Kidal e altre località minori, hanno adottato una tattica di guerriglia terrorista, con attentati suicidi, bombe, assalti e incursioni spettacolari.

Secondo John Ging, coordinatore di Ocha, l’agenzia dell’’Onu per gli affari umanitari, sono pochi i profughi fuggiti dal nord durante l’occupazione islamica che vogliono tornare a casa: troppa paura.

Più di 430.000 persone fuggite dal nord del Mali lo scorso anno. Il ricordo delle atrocità commesse dai fondamentalisti (amputazioni, lapidazioni, stupri) sono troppo vive nella loro mente e fanno ancora molto orrore.

Per altro anche l’esercito maliano è stato accusato di aver effettuato esecuzioni sommarie quando ha ripreso il controllo dei villaggi sottratti agli islamici.

Ging ha richiamato il governo del Mali alle sue responsabilità: “I civili vanno difesi e le città rese sicure. La gente deve sentirsi protetta. Solo così vorrà tornare nelle loro case”.

Un mese fa le truppe francesi hanno catturato Kidal, ma non l’hanno consegnata alle truppe maliane. Si dono invece appoggiati all’MNLA e ai suoi miliziani, In loro aiuto sono arrivati i soldati ciadiani.

Kidal si trova a ridosso delle montagne di al Ifoghas, a cavallo con il confine dell’Algeria, dove hanno trovato rifugio e nascondiglio gli islamici in fuga. Nei giorni scorsi ci sono stati violentissimi scontri: fonti governativa maliani parlano di 13 soldati del Ciad a decine di militanti islamici uccisi in battaglia. La scorsa settimana due persone sono morte in attentati dinamitardi.

Un documento stilato alcuni mesi fa, trovato recentemente da giornalisti francesi a Timbuctù, mostra spaccature profonde tra i gruppi islamici; il leader di AQMI (Al Qaeda nel Maghreb Islamico), Abdel Malek Droukdel, critica gli altri gruppi di Allah, colpevoli, secondo lui, di aver applicato la legge islamica troppo in fretta: “Così provocherete l’intervento della Francia”, cosa che poi è accaduta.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Cade l’elicottero: a bordo il presidente iraniano Ebrahim Raisi

Speciale per Africa ExPress Farian Sabahi* 19 maggio 2024 Continuano le ricerche nella foresta di…

5 ore ago

Il Sudafrica si prepara alle elezioni nella profonda disillusione: il cambiamento è un miraggio lontano

Dalla Nostra Corrispondente Elena Gazzano Città del Capo, 18 maggio 2024 Nel cuore pulsante di…

1 giorno ago

La rabbia nera delle toghe nere tunisine dopo l’arresto di due colleghi

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 17 maggio 2024 Lo stato d’animo degli avvocati…

2 giorni ago

Tangentopoli genovese: Sansa (opposizione) “Toti dimettiti la Liguria deve avere un futuro”

Speciale per Africa ExPress  Alessandra Fava16 maggio 2024Ferruccio Sansa, consigliere regionale all’opposizione, è stato candidato alla…

3 giorni ago

Crimini contro l’umanità: condannato a 20 anni in Svizzera ex ministro del Gambia

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 15 maggio 2024 L’ex ministro degli Interni del…

4 giorni ago

Regime all’attacco in Tunisia: in 48 ore arrestati due avvocati dissidenti che difendevano gli immigranti subsahariani

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 14 maggio 2024 L’arresto di Sonia Dahmani, legale…

5 giorni ago