Mappa della guerra nel nord Mozambico (Courtesy OCHA)
20 novembre 2025
Case e scuole bruciate, proprietà saccheggiate e civili uccisi, feriti o rapiti. La denuncia di ciò che sta accadendo nel nord del Mozambico arriva dalle agenzie delle Nazioni Unite. Gli attacchi jihadisti dello Stato Islamico in Mozambico (IS-Moz, ex Al Sunnah wa-Jammà) affiliato all’ISIS, si moltiplicano.
L’ONU denuncia l’aumento degli sfollati che in una settimana hanno superato le 100.000 persone. Dopo Cabo Delgado, nelle ultime settimane diventa sempre più pressante la presenza dei tagliagole islamisti anche nella provincia confinante di Nampula.
Secondo testimonianze locali, lo scorso 10 novembre, gruppi jihadisti hanno attraversato il fiume Lurio, linea di confine con Cabo Delgado. Hanno attaccato il villaggio di Cucune, nel distretto di Memba, nella provincia di Nampula.
Un breve post su X, pubblicato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), si legge; “La violenza nel nord del Mozambico #Mozambique si è estesa a Nampula, costringendo altre famiglie ad abbandonare le proprie case”.
L’Alto commissariato per i rifugiati (UNHCR), IOM, UNICEF e Programma mondiale per l’alimentazione (PAM) stanno assistendo le persone colpite attraverso il Programma di risposta congiunta, fornendo supporto, protezione, riparo, igiene e cibo.
Dal 1° ottobre 2017, inizio degli attacchi jihadisti nel nord del Mozambico, secondo Cabo Ligado, sito associato ad ACLED, (ONG che monitora le guerre, ndr) risultano 2.077 attacchi. Ci sono stati 6.316 morti dei quali 2.670 civili.
Africa ExPress
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