SUDAFRICA

Bocciato Gautrain, il treno Frecciarossa sudafricano: è un “fallimento finanziario”

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
6 ottobre 2025

L’Associazione automobilistica sudafricana (AA) ha definito il progetto Gautrain un “fallimento finanziario”. Di fatto, dall’inaugurazione del treno (giugno 2010) ad oggi, il convoglio Alta Velocità Gautrain ha visto diminuire i passeggeri in modo esponenziale.

Il percorso è di 80 km e parte da Johannesburg-Park con una deviazione per l’aeroporto internazionale OR Tambo per arrivare a Pretoria-Hatfield. Velocità massima di 160 km/h e 10 fermate. A dire il vero per gli standard europei e dell’estremo oriente non sembra un convoglio Alta Velocità, sebbene il progetto continui ad ampliarsi.

Gautrain il treno Alta Velocità Sudafricano

Il progetto miliardario

Il progetto ferroviario Gautrain è stato uno dei più grandi lavori di costruzione e di ingegneria degli ultimi anni dell’Africa australe. Un salto di qualità nel sistema di trasporto ferroviario ad alta velocità all’avanguardia.

Un’impresa ideata nel 2006 per alleviare la congestione stradale, offrire un trasporto pendolare rapido e moderno e stimolare l’economia delle aree circostanti. Operativo nel 2010 è costato 31 miliardi di rand (oltre 1,5 miliardi di euro).

Stime eccessive

Eppure il Bombela Consortium, responsabile della progettazione, costruzione e gestione del treno aveva fatto delle proiezioni che stimavano 47,5 milioni di passeggeri all’anno.
 Un calcolo che molti hanno ritenuto eccessivo.

Infatti, nel 2025, dopo i 15 anni di attività, la Gautrain Management Agency (GMA) ha comunicato che il sistema ha trasportato oltre 200 milioni di passeggeri. Una media annua di 13,3 milioni di passeggeri. Non solo, nel 2023/2024, il numero è drasticamente sceso a 7,9 milioni di utenti.

Gautrain il percorso Johannesburg-Pretoria

Patronage guarantee

Nel contratto di gestione è stata aggiunta la “patronage guarantee” (garanzia di patrocinio). Secondo alcuni media si tratta di una clausola discutibile che va a vantaggio dei gestori della linea e penalizza l’ente pubblico. Serve a coprire la differenza tra i ricavi previsti dai progetti di traffico e i ricavi effettivi. Molte critiche sono state fatte all’accordo di “patronage guarantee” perché viene considerato un’ “assicurazione incorporata nel contratto per la scarsa performance”.

Di fatto trasferisce il rischio all’ente pubblico anziché al concessionario del servizio.
 La provincia del Gauteng, per l’anno finanziario 2022/2023, ha dovuto versare a Bombela 2,37 miliardi di rand (oltre 117 milioni di euro). Nel 2023‑2024, una quota maggiore: 2,79 miliardi di rand (138 milioni di euro).

Dura la posizione dell’AA. Ha giudicato il progetto Gautrain uno spreco, perché il sistema finora non ha mantenuto le proiezioni di traffico passeggeri.

Locandina del giornale The Star: “Il Sudafrica ha bisogno del Gautrain?”

Il futuro del Gautrain

Nonostante le critiche, nei progetti del ministero dei Trasporti c’è in programma l’ampliamento delle linee ferroviarie del Gautrain. Nei piani della ministra dei Trasporti sudafricana, Barbara Creecy, e del governo c’è la modernizzazione delle ferrovie. Viene considerata una priorità fondamentale da realizzare entro il 2030.
 La linea ferroviaria del Gautrain passerebbe dagli attuali 80 km a 230 km. Aumenterebbe anche la capacità di trasporto merci di Transnet: dai 149 milioni di tonnellate attuali a 250 milioni all’anno.

In Sudafrica, dallo scorso anno, sono stati avviati studi di fattibilità per tre corridoi prioritari. Si tratta di Johannesburg-Polokwane-Musina, Johannesburg-Mbombela e Johannesburg-Durban. 
Una volta completata la linea Johannesburg-Polokwane, 320 km, il treno AV viaggerà in alcune tratte a oltre 200km/h. I tempi di percorrenza tra Pretoria e Polokwane saranno ridotti da cinque ore a circa 90 minuti.

La linea Johannesburg-Durban avrà un costo stimato: 530 miliardi di rand (26,2 miliardi di euro).

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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