Il Rinoceronte nero è nella Lista rossa dell’UICN
Sandro Pintus
18 agosto 2025
Grande crisi nell’ex colonia britannica per i safari di caccia grossa. Non potendo esportare trofei – o altre parti di animali selvatici ammazzati da facoltosi cacciatori – tutto il settore langue. Secondo Bloomberg, negli ultimi cinque anni il business della caccia alla fauna selvatica ha perso 2,25 miliardi di rand (110 milioni di euro).
Una crisi iniziata sicuramente con lo scandalo dell’allevamento dei leoni in gabbia. Animali allevati per il tiro al bersaglio in recinti chiusi per danarosi cacciatori da trofeo di cui Africa Express ha ampiamente parlato.
L’affaire del “re della foresta” ingabbiato è rimasto per mesi sotto i riflettori. Ha indignato la comunità internazionale al punto che il governo sudafricano è stato costretto a vietare l’allevamento dei Big five. Inoltre, alcuni Paesi occidentali e dell’Unione europea hanno vietato l’importazione di trofei e di parti di animali selvatici.
Ma il problema della crisi di oggi è aggravata anche dalla burocrazia. Il Wildlife Ranching South Africa (WRSA), che rappresenta gli interessi delle aziende di caccia, ha fatto causa (vinta) al ministero dell’Ambiente. Secondo il WRSA “L’incapacità del ministero dell’Ambiente sudafricano di emettere quote di abbattimento, ferma il business”. Pretende che il governo indichi queste quote ma fino ad ora non ha avuto risposta.
Gli operatori del settore non sono affatto contenti. “Senza trofeo rinuncio”- è ciò che dicono i ricchi cacciatori, soprattutto americani che vogliono portarsi a casa l’animale ucciso. Non disponendo del trofeo di un leone o un rinoceronte da mettere in salotto da mostrare agli amici, il cacciatore perde interesse.
Molti safari sono stati cancellati, come quelli al rinoceronte nero (Dicero bicornis). Una spedizione per cacciare questo pachiderma, come affermato su Bloomberg da Richard York, CEO di WRSA, costa anche 300 mila euro.
L’alto prezzo dipende dalla reperibilità della preda. Sterminato dai bracconieri per il corno utilizzano nella medicina tradizionale cinese, il Dicero bicornis è nella Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN).
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione (CITES) al Sudafrica sono permessi un numero limitato di abbattimenti.
Ha diritto a consentire la caccia di 150 elefanti all’anno e 150 leopardi maschi. Inoltre può abbattere lo 0,5 per cento della popolazione nazionale di rinoceronti neri equivalente a una decina di esemplari. Il safari per l’uccisione di un elefante costa da 56.000 a 85.500 euro, mentre cacciare un leopardo costa fino a 35.000 euro.
Nel giugno scorso la North-West University del Sudafrica ha pubblicato un report che evidenzia i numeri del business. L’indagine di chiama “Assessing the contributions of hunting tourism to the South African economy: a post-covid analysis (Valutazione del contributo del turismo venatorio all’economia sudafricana: un’analisi post-covid).
In Sudafrica la caccia rappresenta una parte significativa del settore turistico. Contribuisce con il 3,3 per cento del Prodotto interno lordo (PIL). Vale 13,6 miliardi di rand (circa oltre 660 milioni di euro) e dà lavoro a circa 95.000 persone.
La maggior parte dei cacciatori provengono da Stati Uniti, Canada e Unione Europea (soprattutto da Francia, Germania, Regno Unito, Svezia e Italia). I cacciatori internazionali spendono in media 488.000 rand (oltre 23.700 euro) ciascuno per viaggio. I cacciatori sudafricani provengono soprattutto dalla provincia del Gauteng e ognuno spende circa 64.500 rand (3.200 euro) per stagione.
Un piatto troppo ricco al quale non vuole rinunciare chi vende safari di caccia grossa in Sudafrica. Intanto Elefanti, leoni, rinoceronti, leopardi e bufali – ma anche il resto della fauna selvatica – hanno un po’ di tregua e ringraziano.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
X (ex Twitter): @sand_pin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Crediti foto:
– Rinoceronte nero
Di Yathin S Krishnappa – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento
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