Maglia dei giocatori dell'Arsenal
Costantino Muscau
Nairobi, 4 febbraio 2025
“Rwanda, Rwanda, il sole splende in Rwanda. Le nuvole scure della tristezza se ne sono andate. Dio le ha spazzate via. L’amore prevarrà”. Questa la colonna sonora eseguita dal cantante ivoriano Alpha Blondy di un toccante e suggestivo video pubblicitario. Ora però arrivano accuse che oscurano quelle meravigliose immagini del Paese dalle mille colline. Delle vere pallonate in faccia al regime di Kigali.
Scende nel sanguinoso campo di battaglia dell’est del Congo un player inaspettato: il calcio. “Sono sponsorizzazioni grondanti di sangue, quelle fatte con il Rwanda. È ora di dire basta”.
Questo ha messo per iscritto il ministro degli Esteri della Repubblica Democratica del Congo, Therese Kayikwamba Wagner, 42 anni, in una lettera inviata a tre importantissimi club europei, l’Arsenal, di Londra, il tedesco Bayern Monaco e il francese Paris Saint Germain.
Contiene l’invito esplicito a interrompere i loro accordi pubblicitari con “Visit Rwanda”, la colossale e patinata campagna di propaganda turistica per il piccolo Stato dell’Africa orientale.
La ministra ha accusato i tre giganti del calcio mondiale di essere “direttamente responsabili della situazione disastrosa” nella guerra in corso da anni nel suo Paese. L‘Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che quest’anno oltre 400.000 persone siano state costrette ad abbandonare le proprie case con 4 mila soldati ruandesi attivi nell’area insieme al gruppo ribelle M23, sostenuto dal governo di Paul Kagame, presidente del Ruanda, e composto prevalentemente da elementi di etnia Tutsi.
Il governo ruandese respinge ogni accusa. Dichiara di difendersi e denuncia l’esercito congolese di essersi alleato con gli hutu per attaccare i tutsi in Congo e minacciare quindi il Rwanda. Inutile ricordare che il Paese delle mille colline nel 1994 fu teatro dell’agghiacciante genocidio nello scontro fra Hutu e Tutsi, molti dei quali si rifugiarono in Congo.
Pochi giorni fa la ministra congolese aveva chiesto sanzioni e l’intervento del Consiglio di sicurezza dell’ONU, accusando il Rwanda di agire impunemente e di depredare le risorse del Congo. “Migliaia di persone sono intrappolate nella città di Goma, assediata, con accesso limitato a cibo, acqua, elettricità e sicurezza. Innumerevoli vite sono state perse. Quando è troppo, è troppo”, aveva detto la Wagner.
Ora la ministra è scesa concretamente in campo, nel bellico e calcistico, con una trovata clamorosa, in pratica la richiesta di una “auto sanzione “.
Ha scritto alle tre società, in particolare al presidente del Bayern, Herbert Hainer, e ai proprietari dei Gunners (Arsenal), con i quali esiste il più antico accordo pubblicitario. In una lettera a Stan Kroenke e al figlio Josh, la Wagner ha ribadito quanto dichiarato all’Onu, ma puntando il dito: ”Il vostro sponsor è direttamente responsabile di quanto accade. Scrivo per mettere in discussione la moralità del vostro club, dei vostri sostenitori e dei vostri giocatori, sul perché continuate a collaborare con ‘Visit Rwanda”.
Secondo la Wagner, le forze sostenute dal Ruanda hanno saccheggiato “milioni di tonnellate di minerali”, riportandoli oltre confine e poi vendendoli sul mercato globale.
“Quanto siete certi che i soldi dei minerali ottenuti col sangue non vengano utilizzati per finanziare il vostro accordo?”, ha concluso.
L’appello è giunto proprio mentre il gruppo ribelle M23 ha conquistato Goma, la città più grande del Congo-K orientale. Il ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo ha commentato che negli obitori degli ospedali intorno a Goma, in seguito a questa offensiva, nella zona (ricca di oro, stagno e soprattutto di coltan) c’erano quasi 800 cadaveri.
Da anni il Rwanda usa lo sport come strumento – ha ricordato l’altro giorno la BBC – per migliorare la propria immagine globale e la campagna Visit Rwanda ha sicuramente aumentato la notorietà del Paese, anche se la strategia pubblicitaria è definita dai critici come “sportswashing”.
D’altra parte è nota la passione sportiva del presidente Paul Kagame, 67 anni, che ha annunciato la sua candidatura per organizzare una gara di Formula 1, mentre a settembre Kigali dovrebbe ospitare i Campionati mondiali di ciclismo su strada.
L’evento, il primo in terra d’Africa, è stato confermato il 31 gennaio dall’organismo di governo mondiale del ciclismo (UCI), perché – a suo dire -il Ruanda “rimane sicuro per il turismo e gli affari” e i combattimenti sono limitati alla Repubblica Democratica del Congo.
Così come è previsto il regolare svolgimento del 17esimo Tour du Rwanda, che inizia il 23 febbraio e si concluderà il 2 marzo, nonostante le squadre in gara, tra la terza e la quarta tappa, pernottino a Rubavu, a 10 km da Goma.
Quanto al calcio, l’ Arsenal è stato il primo, con il logo sulla maglietta all’altezza dell’avambraccio sinistro, dei tre giganti calcistici a firmare, nel 2018, un accordo con la compagnia turistica statale ruandese, rinnovato nel 2021. Il valore economico sarebbe di 10 milioni di sterline (12,5 milioni di dollari/12 milioni di euro) all’anno per la squadra del nord di Londra.
Non è un caso che il 9 aprile 2024, Paul Kagame, sia volato a Londra per assistere all’incontro di Champions League tra Arsenal e Bayern (in occasione del 30esimo anniversario del genocidio).
La società calcistica londinese in passato ha sostenuto che il contratto riguarda la promozione del turismo, non il supporto alla leadership del Paese o a qualsiasi sua politica. “La maglia dell’Arsenal viene vista 35 milioni di volte al giorno in tutto il mondo e la squadra è una delle più seguite a livello mondiale – avevano dichiarato i due contraenti al momento della stipula dell’accordo – il che consente a Visit Rwanda di essere vista nelle nazioni amanti del calcio ovunque e contribuisce a farla diventare una destinazione turistica e di investimento ancora più di successo”.
Nonostante ciò, violente polemiche erano scoppiate quando la squadra non aveva rinunciato a una visita ufficiale nel Paese africano proprio nel momento in cui il governo conservatore inglese aveva deciso di spedire in Rwanda gli immigrati senza documenti. (Un provvedimento poi fallito nella sua attuazione).
Nel 2019, è stato sottoscritto il contratto pubblicitario con il Paris St Germain valido fino al 2025. Nell’ambito della partnership, nel 2020 è stata fondata la Paris Saint-Germain Football Academy a Huye, nella provincia meridionale del Ruanda.
Appena al 2023 risale invece la collaborazione con il Bayern Monaco: una partnership quinquennale per lo sviluppo del calcio e la promozione del turismo con il Rwanda.
Paradossalmente, l’FC Bayern Monaco, che sostiene di essere il più grande club sportivo del mondo con 150 milioni di follower sui social network, sarebbe la squadra più vicina alla ministra che lo ha messo nel mirino.
Therese Kayikwamba Wagner, infatti, è – come dice un suo cognome – anche tedesca. Lo è da parte di padre, Johannes Wilhelm Wagner, originario del Nord Reno Vestfalia. Missionario cattolico, Wagner è giunto ventinovenne, nel 1966, in Congo, dove ha prestato servizio in una parrocchia popolare di Matete. Qui ha conosciuto Thérèse Kayikwamba Kabundji, per la quale, come si dice, ha gettato la tonaca alle ortiche, e l’ha sposata nel 1977, da cui ha avuto tre figli. Ora la ministra ha messo da parte i legami affettivi.
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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