CONGO-K

Medici italiani in Congo-K ridanno il sorriso ai bambini affetti da malformazioni del viso

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
1° luglio 2024

L’est della Repubblica Democratica del Congo è da decenni teatro di conflitti. Le ricchezze del sottosuolo attirano non solo investitori stranieri. Sono “bocconi prelibati” anche per i Paesi confinanti, per non parlare dei numerosi gruppi armati, che controllano miniere artigianali, schiavizzano, opprimono e massacrano la popolazione residente.

A causa dei continui combattimenti che insanguinano l’est del Congo-K (le province del Nord-Kivu, Sud-Kivu e Ituri), le persone continuano a scappare dalle proprie case. Attualmente gli sfollati sono oltre 7 milioni, mentre 1,1 milioni hanno cercato protezione nei Paesi confinanti.

In questo contesto di grave insicurezza opera anche la ONLUS italiana, Progetto Sorriso nel Mondo, che dal 2008 ha instaurato una importante collaborazione con l’Hôpital Général De Référence d’Uvira nel Sud-Kivu, RD Congo. La ONG è attiva anche in Bangladesh dal lontano 1997, ma dopo, nel 2005, è approdata anche in Africa, prima nel Burundi ed in seguito nel Congo-K.

Progetto Sorrisi nel mondo nell’ospedale di Uvira

Presidente e cofondatore del Progetto Sorrisi nel Mondo, un’associazione internazionale impegnata nel trattamento e nella cura delle malformazioni cranio-facciali infantili, come la labiopalatoschisi (comunemente conosciuto come labbro leporino), è Andrea Di Francesco, medico responsabile della Chirurgia Maxillo-Facciale Pediatrica, all’ospedale San’Anna di Como.

Di Francesco è tornato poco meno di un mese fa da Uvira con la sua équipe, composta da due anestesisti, due chirurghi, due infermieri, due collaboratori addetti alla logistica e un ingegnere fotovoltaico.

Uvira, Sud Kivu, Congo-K
l’Hôpital Général De Référence d’Uvira

Dottor Di Francesco, tra il vostro team vediamo anche un ingegnere specializzato nel fotovoltaico. A che pro?

Laggiù la corrente elettrica subisce spesso lunghe interruzioni, anche laddove dovrebbe essere garantita, come negli ospedali. Per questo motivo nel 2017 nell’ospedale di Uvira abbiamo avviato il progetto EIS (Energia Informatizzazione Salute) e, in collaborazione con l’associazione Zero+ e STFoundation, è stata realizzata una Centrale fotovoltaica. La copertura energetica è così  garantita e ha permesso lo sviluppo dell’informatizzazione come previsto dal progetto EIS.

Quanti interventi avete effettuato durante quest’ultimo soggiorno? I risultati sono stati soddisfacenti ?

Abbiamo eseguito trenta operazioni chirurgiche in anestesia totale, tutte con esito positivo.

Progetto Sorrisi nel Mondo. In basso a destra Andrea Di Francesco

La vostra ONLUS è anche impegnata nella formazione del personale in loco?

Promoviamo la preparazione di infermieri, anestesisti e chirurghi. Il personale locale è molto motivato, ha una discreta preparazione di base ed è abituato a doversi districare anche in momenti critici con poche risorse a disposizione. Non si sente una mosca volare durante le lezioni teoriche, figuriamoci nell’ambito pratico. E, quando un bambino riesce a parlare, a sorridere, non di rado la loro emozione è pari a quella dei genitori stessi.

Chi si rivolge a voi, e come vengono selezionati i pazienti? Curate anche i piccoli provenienti dai campi per sfollati?

Noi curiamo tutti bimbi affetti da malformazioni cranio-facciali. Generalmente i familiari arrivano all’ospedale di Uvira, dove noi appunto operiamo, tramite il passa parola che arriva persino nei campi per sfollati.

ONG Progetto Sorrisi nel Mondo, a destra, Andrea Di Francesco

Ridare il sorriso ai piccoli, anche ai più sfortunati è il vostro leitmotiv. Come cambia la vita di un bambino in Africa affetto da queste gravi malformazioni?

Ogni bambino dovrebbe poter sorridere al mondo ed è lo scopo, il desiderio di ogni mamma, la famiglia tutta, che vuole solo il meglio per il proprio figlio.  In molti Paesi africani la malformazione viene vista come una maledizione. Noi riusciamo a ridare una vita vera e reale a molti, permettendo un inserimento nella società, la possibilità di frequentare la scuola.

Vista la situazione attuale nell’est del Congo-K, (violenza diffusa e continui massacri) il Paese permetterà a questi bimbi di mantenere il sorriso una volta cresciuti?

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
X: @cotoelgyes
©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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