AFRICA

Addis Ababa scatena un inferno di fuoco nei cieli del Tigray

Africa ExPress
22 ottobre 2021

Mercoledì  le forze aeree di Addis Ababa si sono scatenate nel Tigray, la regione nel nord dell’Etiopia. E’ la seconda volta in una settimana che i raid aerei colpiscono l’area. Lunedì è stata bombardata Makallè, il capoluogo del Tigray. E oggi di nuovo. Il governo di Addis Ababa lo ha ammesso e ha anche dichiarato di aver lanciato bombe su Agbe, città che dista 80 chilometri a ovest del capoluogo.

Raid aerei in Tigray, Etiopia

Il portavoce del governo di Addis Ababa, Legesse Tulu, ha confermato i bombardamenti, precisando: “Abbiamo preso come obiettivo le strutture che il TPLF ha trasformato in siti di costruzione e riparazione di armi”. Peccato che durante il raid siano stati colpiti anche civili, almeno 14 persone sono state ferite e proprietà parecchie private totalmente distrutte. Lo ha riferito il portavoce del TPLF, Getachew Reda.

Una fonte umanitaria ha riferito alla Reuters che è stata colpita una periferia di Makallè, dove si trova un importante cementificio, ormai ridotto in cenere.

L’attacco aereo di mercoledì segue quello di lunedì, durante il quale hanno perso la vita tre bambini piccoli, mentre l’aeronautica militare di Addis Ababa ha semplicemnete affermato di aver colpito torri per le comunicazioni.

Difficile fare un bilancio della giornata di ieri. Come sempre, visto che le telecomunicazioni e internet non sono funzionanti, le notizie sono frammentarie e difficilmente controllabili da fonti indipendenti.

L’Australia ha condannato l’inasprirsi del conflitto, i bombardamenti e soprattutto il fatto che a tutt’oggi gli aiuti umanitari non riescano ad avere accesso nelle zone di conflitto.

La gente continua a morire di fame, almeno 400 al giorno, ma si parla di una cifra ben più alta. Oltre mezzo milione di persone sono a rischio di morte per carestia. Impossibile curare adeguatamente i bambini affetti da malnutrizione acuta negli ospedali. Mancano i farmaci e il latte in polvere per i piccoli. Le scorte sono ormai esaurite.

Secondo OCHA (ufficio per gli aiuti umanitari dell’ONU), nell’ultima settimana sono giunti in loco 211 TIR carichi di aiuti il loro numero è assolutamente insufficiente per sfamare oltre 5 milioni di persone. Impossibile poi raggiungere molte aree rurali per la mancanza di carburante.

Africa ExPress
@africexpress
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

Recent Posts

Perché Africa ExPress e Senza Bavaglio? Perché c’è bisogno di un giornalismo nuovo

Grazie a Simona Ali Seminara e Futzum Hurui, Africa Express e Senza Bavaglio hanno realizzato…

4 ore ago

Sudafrica: Ramaphosa rieletto in Parlamento presidente per un secondo mandato

Dal Nostro Corrispondente Elena Gazzano Città del Capo, 16 giugno 2024 Cyril Ramaphosa è stato…

20 ore ago

“La Tanzania non rispetta i diritti umani dei Masai”: l’Europa cancella i finanziamenti per la conservazione

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 16 giugno 2024 Parte dei 18 milioni di euro…

2 giorni ago

Tra le macerie di Gaza una ragazza con la chitarra racconta in musica le sofferenze dei palestinesi

Dalla Nostra Corrispondente Elena Gazzano Città del Capo, 14 giugno 2024 A Gaza, dove il…

3 giorni ago

Agli Europei oro, argento e bronzo grazie anche alla nazionale multietnica

Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 13 giugno 2024 Figli, fratelli e sorelle d’Italia? Sì,…

4 giorni ago

I nuovi padroni del Burkina Faso arrestano lo zio ottantenne di Thomas Sankara, il presidente sognatore

Africa ExPress 12 giugno 2024 Ieri alle 05.30, appena tornato a casa dalla moschea dopo…

5 giorni ago