AFRICA

eSwatini: continua la repressione, arrestati 17 studenti, tra loro un bimbo di 7 anni

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
13 ottobre 2021

A eSwatini – conosciuto fino a qualche anno fa come Swaziland – il re Mswati III, ultimo monarca assoluto del continente africano, non concede un briciolo di democrazia ai suoi sudditi, nemmeno agli studenti, che da settimane boicottano le lezioni e manifestano pacificamente per ottenere riforme politiche urgenti.

Il sovrano per tutta risposta ha sguinzagliato le forze dell’ordine e di sicurezza nelle scuole per reprimere il malcontento dei giovanissimi, che, oltre a chiedere migliori condizioni per l’apprendimento e abolizione delle tasse scolastiche, reclamano la liberazione immediata di due manifestanti, arrestati durante le proteste di quest’estate.

eSwatini: protesta degli studenti

Poliziotti e militari sono entrati in tutte le scuole del regno per intimidire i ragazzi e intimar loro di riprendere le lezioni regolarmente. Gli studenti però non hanno ceduto alle pressioni, proseguendo le loro pacifiche proteste.

Lunedì, durante una manifestazione, la polizia ha arrestato ben 17 alunni, tra loro anche un bambino di 7 anni. Lo ha confermato a Agence Presse lunedì scorso Lucky Lukhele, portavoce dell’organizzazione pro democrazia Swaziland Solidarity Network. Mentre il partito comunista del Paese ha aggiunto che un ragazzo sarebbe stato ferito alla gamba con un colpo di arma da fuoco.

Tengetile Khumalo, portavoce delle forze armate, ha confermato il dispiegamento dell’esercito nelle scuole, precisando: “I militari non sono nemici del popolo. Lo spiegamento dei nostri uomini non significa che ci sia una guerra in atto. Stiamo solo dando man forte alle altre forze per mantenere l’ordine”.

Questa mossa desta grande preoccupazione nella società civile e, secondo Mduduzi Gina, segretario generale della confederazione dei sindacati di eSwatini, lo spiegamento delle forze dell’ordine e della sicurezza nelle scuole potrebbe peggiorare la situazione.

Durante l’estate scorsa si sono svolte manifestazioni di protesta a Manzini – la principale città del Paese – e Mbabane, la capitale.  Allora sono stati distrutti e saccheggiati edifici e negozio, molti dei quali di proprietà del monarca. Forze dell’ordine e di sicurezza sono scesi in campo, il bilancio della repressione è stato pesante: 27 persone morte, almeno 150 i feriti e secondo Amnesty International 6 manifestanti scomparsi.

eSwatini conta solamente un milione e sessanta mila abitanti. Il reddito annuo pro capite supera di poco i tremila dollari. Un Paese povero, che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo. L’aspettativa di vita è inferiore ai quarantanove anni.

Mswati III, re dello Swaziland

Il monarca, nominato ufficialmente principe ereditario nel settembre 1983 è stato incoronato sovrano dello Swaziland il 25 aprile del 1986, all’età di 18 anni. Fino alla sua maggiore età le funzioni regali sono state assunte dalla regina madre.

In quanto monarca assoluto, governa solamente con decreti legge e non di rado viene criticato per il suo stile di vita sfarzoso, pur sapendo che gran parte della popolazione vive in miseria. Basti pensare che pochi anni fa Mswati III ha comprato ben 20 Rolls-Royce per sé e i propri familiari. Ufficialmente il monarca ha 14 mogli (probabilmente sono anche di più) e 35 figli.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.il
@cotoelgyes
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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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