AFRICA

Congo-K: salvo per miracolo vescovo che stava cadendo in un’imboscata

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
10 settembre 2021

Mercoledì sera, monsignor Sébastien-Joseph Muyengo, vescovo di Uvira, nella provincia Sud-Kivu,  (Repubblica Democratica del Congo), ha rischiato di cadere in un’imboscata e di essere rapito da un gruppo di uomini armati nella piana di Ruzizi, precisamente sulla strada nazionale numero 5, tra Kawizi-Kiliba.

Il prelato stava tornando da Goma verso la sua diocesi, quando, strada facendo, altri automobilisti e motociclisti lo hanno avvisato della presenza di miliziani poco più in là. Il vescovo e gli altri automobilisti si sono fermati in attesa dell’intervento delle forze d’ordine e di sicurezza, che come capita spesso in questi casi, tardano a arrivare.

 

Il fatto è stato riportato da padre Éric Basomwa, segretario e cancelliere di monsignor Muyengo e ha precisato che un soldato delle forze armate congolesi (FARDC) è morto quando i militari sono finalmente intervenuti.

Monsignor Muyengo, raggiunto telefonicamente da Africa ExPress, ha denunciato l’insicurezza nella regione, in preda ai continui attacchi di gruppi armati che, anche con falsi blocchi stradali rendono molto pericolose le principali arterie di transizione in quest’area. Muyengo ha sottolineato che l’aggressione non era rivolta a lui direttamente.” Succede a tutti coloro che nel momento sbagliato si trovano nel posto sbagliato”, ha precisato il vescovo.

L’emittente delle Nazioni Unite, Radio Okapi, ha raccontato oggi, che militari di FARDC avrebbero distrutto giovedì un accampamento di gruppi armati maï-maï Kijangala-Kapapa, alleati con F.N.L (Forces Nationales de Libération), raggruppamento ribelle del Burundi, molto attivi nella piana di Ruzizi.

I maï maï sono guerrieri tradizionali, che si sottopongono a iniziazioni magiche e partecipano a riti esoterici; sono stati molto attivi negli anni ’90. Nati durante le guerriglie subito dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1960, sono spariti e ricomparsi. Sono responsabili di molti scontri avvenuti in tutto il Kivu. I maï maï dicono di voler proteggere la popolazione, ma di fatto quasi mai è così: razziano, rapinano, violentano…

Ribelli mai mai nel Congo-K

Dieudonné Kasereka, portavoce del settore operativo Sokola 2, ha precisato che FARDC è da tempo alla caccia dei gruppi armati. “Nell’operazione di ieri siamo riusciti a neutralizzare due persone che collaborano con i miliziani stranieri e abbiamo sequestrato due fucili, granate e munizioni; ora stiamo inseguendo i ribelli, fuggiti in direzione della foresta di Mubumba”, ha aggiunto.

L’accampamento dei ribelli si trova a Butumba, nella piana di Ruzizi, in territorio di Uvira. Alcuni residenti hanno riferito che l’azione di FARDC è iniziata alle 4 del mattino. Gli spari, provenienti da entrambe le fazioni, hanno creato il panico nei residenti.

In un’altra area del Sud Kivu, nella zona mineraria aurifera di Kamituga, nel territorio di Mwenga, sabato scorso sono morti oltre cinquanta minatori. Il giacimento artigianale è crollato all’improvviso, probabilmente a causa delle forti piogge

I minatori quasi tutti giovani e giovanissimi cercano “fortuna” in questi giacimenti, sperando di poter rivendere i preziosi minerali a commercianti-faccendieri locali. Le condizioni di vita di questi giovani sono estremamente difficili e lo stato delle miniere è spesso precario. In genere queste cave sono controllate da vari gruppi armati.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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