AFRICA

Elezioni in Tanzania: denunce di brogli, disordini con morti a Zanzibar

Poche ore fa il Comitato elettorale di Zanzibar (Zanzibar Electoral Commission), (ZEC),
ha annunciato il nome del nuovo presidente della l’isola della Tanzania con una status di semi autonomia:
è Hussein Ali Mwinyi, che si è aggiudicato il 76,27 per cento di preferenze.

Mwinyi, fino a prima delle elezioni è stato il ministro della Difesa del governo tanzaniano uscente
e ha raccolto 380 mila voti, una sconfitta schiacciante per Seif Sharif Hamad,
leader storico dell’opposizione nell’arcipelago, il raggruppamento politico ACT-Wazalendo.

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
29 ottobre 2020

Mentre è ancora in svolgimento lo spoglio dei risultati elettorali in Tanzania, dove ieri quasi 29 milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne per le presidenziali e legislative, Tundu Lissu, leader di Chadema, il maggior partito all’opposizione, ha annunciato stamattina che non accetterà il risultato di queste elezioni.

Tornata elettorale 2020 in Tanzania

Semistocles Kaijage, capo della Commissione elettorale del Paese, ha ovviamente negato tutte le accuse, ma Lissu non usa mezzi termini per denunciare brogli elettorali e afferma inoltre che sarebbe stato vietato l’accesso ai seggi ai propri delegati.

I raggruppamenti politici Chadema e ACT-Wazalendo (entrambi all’opposizione) hanno detto di essere in possesso di schede elettorali pre-compilate in favore del partito del presidente uscente, John Magafuli, che corre per il secondo mandato.

A Zanzibar, l’isola della Tanzania con una status di semi autonomia, i 556mila aventi diritto al voto, si sono espressi anche sul rinnovo del presidente e dei parlamentari dell’arcipelago.

Il clima è diventato incandescente martedì con l’arresto di Seif Sharif Hamad, candidato alla presidenza di Zanzibar di ACT-Wazalendo; il leader locale è stato liberato nel frattempo.

Tanzania, Zanzibar: interventi delle forze di sicurezza

Lo stringer di Africa ExPress a Zanzibar ha informato la redazione che già da domenica sera era in atto un pugno di ferro da parte delle forze di sicurezza. I militari sarebbero persino entrati nelle case di alcuni oppositori del regime, picchiando chiunque si trovasse all’interno, anche donne, vecchi, bambini.

Ieri mattina a Garagara, quartiere periferico del capoluogo Zanzibar, a qualche chilometro da Stone Town, la polizia ha disperso una manifestazione con gas lacrimogeni e armi da fuoco. Durante la tornata elettorale nell’arcipelago è rimasta uccisa una decina di persone e altre sono state ferite.

In tutte il Paese le elezioni si sono svolte senza distanziamento sociale, figuriamoci con l’obbligo di mascherine. Da tempo le autorità non diffondono più notizie sui casi Covid-19. Magufuli, un cristiano convinto, già mesi fa aveva detto che il virus si vince con le preghiere.

Il presidente uscente della Tanzania John Magufuli

Sono 15 i candidati per la poltrona più ambita del Paese. Tra questi, ovviamente Magufuli, che corre per il secondo mandato. Molto criticato e soprannominato “bulldozer”, durante la sua campagna elettorale ha promesso un maggiore impegno nella lotta contro la corruzione e la realizzazione di nuove infrastrutture e una crescita dell’8 percento, non curante delle previsioni della Banca mondiale, che pronostica solo il 2,5 percento per l’anno in corso.

Il principale antagonista del leader uscente nella corsa alla presidenza è Tundu Lissu, avvocato di 52 anni, rientrato nel Paese a luglio dopo tre anni di esilio. Nel 2017 era fuggito dopo un tentato assassinio che l’aveva ridotto in fin di vita con una decina di pallottole nel corpo. I diritti umani e lo sviluppo della popolazione sono stati alla base della sua campagna elettorale.

Nei giorni scorsi le autorità al potere avevano bloccato i maggiori social network. Pochi osservatori sono stati accreditati per queste elezioni; assenti, perchè non invitati come nelle tornate elettorali precedenti, anche quelli indipendenti, come i rappresentanti dell’Unione Europea.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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