Sandro Pintus
Firenze, 4 aprile 2020
”Una pandemia globale richiede una risposta globale. Cento miliardi di USD per l’Africa”. È questa la parola d’ordine. L’importo proposto è per un pacchetto di incentivi che includa la riduzione del debito per i paesi più poveri. La proposta è lanciata dall’ong ONE per combattere il Coronavirus. Chi ne avrà i maggiori danni in questa infezione planetaria da Covid-19 saranno i Paesi più poveri e il Continente africano è tra questi.
E lancia una petizione ai leader del Pianeta, che ognuno di noi può firmare. “Cari leader mondiali, il mondo ha bisogno di un piano di risposta alla pandemia” – si legge nella richiesta in tre punti. “Supportare i lavoratori dei servizi essenziali e rendere disponibile un vaccino per tutti. Proteggere le persone vulnerabili. Rafforzare i sistemi sanitari in modo per essere pronti se dovesse riaccadere”.
L’ong chiede a questi leader di lavorare insieme e sviluppare una risposta sostenibile con uno scopo: debellare il virus. Poi ricostruire le comunità, non appena l’emergenza da pandemia sarà rientrata.Secondo ONE, oltre ai 100 miliardi di USD per l’Africa, occorre un investimento di 8 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo e per un vaccino. E poi un ulteriore investimento di 4,6 miliardi di USD per colmare l’attuale divario che impedisce una risposta efficace e tempestiva alle epidemie nei Paesi più poveri.
Gayle Smith, presidente e CEO di The ONE Campaign: “Nessun Paese o comunità sarà al sicuro fino a quando non saremo tutti al sicuro. Siamo una sola grande comunità che sta affrontando la più grande minaccia globale della nostra vita. Dovremmo essere solidali con i più vulnerabili, che vivono dall’altra parte della strada o oltre oceano”.
“Sollecitiamo i leader mondiali ad affiancarci e fare tutto il possibile per sconfiggere il virus per tutti. Ciò significa elaborare un piano globale adeguatamente coordinato e finanziato per guidare la risposta a questa pandemia e garantire che, il danno che provocato, sia il più limitato possibile “.
ONE è un movimento globale che ha sedi ad Abuja, Berlino, Bruxelles, Dakar, Johannesburg, Londra, New York, Ottawa, Parigi e Washington DC. Tra i suoi fondatori ci sono Bono, leader dei U2; Aliko Dangote, tycoon nigeriano; Bobby Shriver, co-fondatore di RED. Ne fanno parte anche gli ex politici David Cameron, già premier GB e Kelly Ayotte, ex senatrice USA.
L’ong opera con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili entro il 2030. One si dichiara come organizzazione apolitica e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a lavorare di concerto con i leader politici. L’obiettivo è combattere l’AIDS e le malattie prevenibili, in particolare in Africa. Ma con il coinvolgimento dei cittadini per fare in modo che i governi rispondano del loro operato.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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