José Mario Vaz, presidente della Guinea Bissau
Cornelia I. Toelgyes
7 novembre 2019
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO o ECOSWAS, Economic Community of West African States, dall’acronimo inglese) ha lanciato un ultimatum di 48 ore al governo della Guina Bissau, guidato da Faustino Imbali, per dimettersi, salvo gravi e pesanti sanzioni.
Il presidente uscente della Guinea Bissau, José Mario Vaz, candidato a succedere a se stesso alla prossima tornata elettorale, che si terrà il 24 novembre, alla fine di ottobre ha dato il ben servito al primo ministro Aristides Gomes e al suo governo. Gomes, fortemente appoggiato dalla comunità internazionale, ha rifiutato di lasciare l’incarico. Il giorno successivo Vaz ha nominato un nuovo esecutivo, il cui primo ministro è appunto Faustino Imbali; la CEDEAO ha subito protestato contro le misure prese da Vaz. Oggi, nel suo comunicato la Comunità ha dichiarato tale azione decisamente illegale.
Oggi la situazione si è inasprita maggiormente: in un comunicato il Consiglio di Difesa ha chiesto alle forze di sicurezza di facilitare l’accesso ai ministeri ai nuovi membri dell’esecutivo. Gomes aveva tenuto un breve consiglio dei ministri verso mezzogiorno al palazzo governativo, poi bloccato dalla guardia nazionale. Gomes ha specificato che il mandato del presidente è ormai scaduto e il Consiglio di Difesa è illegale. Ha chiesto alle forze di sicurezza di astenersi dalle controversie politiche. “ Il fatto di aver rovesciato questo governo è un tentativo di colpo di Stato”.
Il Paese dell’Africa occidentale conta poco più di 2 milioni di abitanti e vive una profonda crisi politica da mesi, meglio da anni, cioè da quando nell’agosto del 2015 Vaz aveva licenziato il primo ministro Domingos Simões Pereira, leader di Parti africain pour l’indépendance de la Guinée et du Cap-Vert (partito fondato nel 1956 da militanti indipendenisti con lo scopo di liberare la Guinea Bissau e Capo Verde dal dominio coloniale portoghese). Da allora il presidente ha licenziato e nominato innumerevoli governi.
Lo scorso giugno l’ONU e l’Unione Africana avevano accolto favorevolmente la data fissata per nuove elezioni e la CEDEAO aveva affidato all’amministrazione di Gomes il compito di preparare la tornata elettorale e di gestire gli affari correnti di governo.
Antonio Guterres sta seguendo l’intricata faccenda con apprensione e ha fatto appello a tutte le parti in causa di rispettare le indicazione della CEDEAO per quanto riguarda la governance fino alla fine delle elezioni.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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