Un'immagine di Davide Solazzo a Capo Verde Courtesy Cospe)
Sandro Pintus
Firenze, 2 maggio 2019
Davide Solazzo, 31 anni, agronomo fiorentino, potrebbe essere morto dissanguato. Per il momento questa è una delle l’ipotesi sulla morte del giovane che lavorava a Capo Verde per l’ong fiorentina COSPE.
La conferma del decesso è stata data dal console italiano a Praia, Luigi Zirpoli. Il cadavere è stato trovato nella sua abitazione, sull’isola di Fogo, una delle Isole di Sottovento del piccolo arcipelago africano.
Sul sito dell’ong il messaggio di cordoglio. “COSPE annuncia con immenso dolore la perdita di David Solazzo, cooperante prima in Angola e poi a Capo Verde, amico e professionista serio e appassionato. David si trovava a Capo Verde per coordinare il progetto Rotas de Fogo per la nostra ong, portando avanti azioni per il rafforzamento del turismo rurale e sostenibile nell’isola di Fogo”.
Nel suo sito, il COSPE spiega che “il giovane sarebbe morto in un incidente sul quale le autorità locali stanno ancora indagando”. Secondo le ricostruzioni David è tornato a casa all’alba dopo una festa nella piazza di São Filipe. È stato detto che aveva dimenticato le chiavi della sua abitazione e che ha spaccato un vetro con un pugno per entrare in casa.
I vetri che hanno causato le ferite sul braccio potrebbero essere stati la causa della sua morte. Ma la tragedia del giovane si tinge di giallo: qualcuno ha scritto che le chiavi di casa sono state trovate nella toppa della porta.
Nella tarda mattinata di ieri una vicina ha visto sangue nell’androne di casa e ha chiamato la polizia che ha trovato il corpo. La donna ha detto di aver sentito rumore di vetri rotti e ha pensato a una rapina.
Ma il ritrovamento delle chiavi nella toppa è stato smentito da Anna Meli, responsabile della comunicazione COSPE. “La nostra collega non ci ha dato questa versione. Le autorità stanno ancora indagando, evidentemente ci sono delle cose poco chiare. All’inizio hanno parlato di incidente domestico ma stiamo aspettando i risultati dell’autopsia.
Il giovane agronomo era arrivato a Capo Verde nel novembre scorso per lavorare nel progetto finanziato dall’Unione Europea. Rodas de Fogo è iniziato nel settembre 2017 e dura fino a febbraio 2020. Laureato all’Università di Firenze in Agronomia e un master in Bioenergia e Ambiente, David si era specializzato nel settore biogas. Per quasi tre anni era stato consulente della FAO in Namibia e Angola.
Sandro Pintus
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