AFRICA

Democrazia azzoppata alle Comore: ampi poteri al presidente islamico ex golpista

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 1° agosto 2018

Lunedì scorso i comoriani sono stati chiamati alle urne per un referendum costituzionale che permette a Azali Assoumani, attuale presidente e ex golpista a ripresentarsi per un secondo mandato consecutivo L’opposizione aveva chiesto ai cittadini di boicottare il voto.

Secondo il ministro degli Interni comorano, Mohamed Daoudou, il referendum è stato approvato con il 92,74 per cento e il “sì” è destinato a dare ampi poteri al presidente. La partecipazione dei trecentomila iscritti alle liste elettorali è stata del sessantatré per cento.

Manifestazione contro il referendum alle Comore

Nella capitale Moroni le operazioni di voto sono iniziate con oltre due ore di ritardo per mancanza del materiale elettorale e sempre nella capitale, due seggi dello stesso quartiere sono stati attaccati da un gruppo di persone armate di spranghe di ferro e machete. Un poliziotto è stato gravemente ferito.

Assoumani è diventato presidente nel 1999 dopo aver condotto un colpo di Stato ai danni dell’allora Presidente Tadjidine Ben Said Massounde, rimanendo al potere fino a gennaio 2002. A maggio dello stesso anno vince le elezioni e rimane alla guida dello Stato insulare fino al 2006. Dieci anni dopo riesce nuovamente a farsi rieleggere.

Azali Assoumani

La riforma costituzionale prevede l’abolizione della carica del vice presidente e della Corte costituzionale, la più alta istanza giudiziaria del Paese e infine, con questo referendum, se approvato, sara soppressa una clausola costituzionale che riguarda la laicità e l’islam diventerebbe così la religione di Stato, inoltre permette al presidente di candidarsi per altri due mandati.

Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha espresso la sua preoccupazione per le restrizioni delle libertà civili e dei diritti democratici nelle Comore e ha chiesto al governo di Moroni di rispettare lo Stato di diritto e i diritti umani.

In virtù della Costituzione (prima del referendum) il potere si alternava ogni cinque anni tra le tre isole principali – Grandi Comore, Mohéli e Anjouan-, un sistema adottato per dare stabilità a questo Stato insulare, che in passato è stato soggetto di parecchi colpi di Stato.

La Repubblica Federale islamica delle isole delle Comore è uno Stato insulare che si trova nell’estremità settentrionale del Canale del Mozambico, nell’Oceano Indiano. E’ composto da tre isole, Grandi Comore, Mohéli e Anjouan, che hanno ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1975. La quarta isola, Mayotte, ha sempre rifiutato di far parte della Repubblica Federale Islamica ed è rimasta fedele alla Francia, cioè territorio d’oltremare.

La stabilità politica delle Comore è fragile. Dal giorno dell’indipendenza ad oggi ci sono stati una ventina di tentati colpi di Stato. Il più famoso quello del 1975, poche settimane dopo l’indipendenza. I golpisti, che rovesciarono il presidente Ahmed Abdallah, erano assistiti dai mercenari guidati dal colonnello francese Bob Denard. Dal 1997 al 2001 le isole Mohéli e Anjouan si erano separate dalla Grande Comore, dove si trova anche la capitale Moroni. Solo grazie all’intervento della comunità internazionale e alla promessa di una nuova costituzione che garantisse larga autonomia, le tre isole si sono ricongiunte in una confederazione.

Gli abitanti vivono in un paradiso terreste ma sono tra i più poveri del mondo. L’economia si basa sull’esportazione di chiodi di garofano, vaniglia e qualche altra spezia profumata. Nell’arcipelago si sopravvive grazie alle rimesse di parenti e amici che lavorano in Francia o in Mozambico. E sono molti i comorani che cercano di raggiungere Mayotte, in cerca di una vita migliore, rischiando la propria vita. Morti non solo nel Mediterraneo, ma anche qui, nel Canale di Mozambico. Morti dimenticate da tutti.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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