AFRICA

I governatori della costa keniota: Kenyatta non è il presidente ha usurpato il potere

Dal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 18 dicembre 2017

Sembra senza fine, tra gli schieramenti avversi, il contenzioso sul risultato elettorale dell’ottobre scorso che ha riconfermato alla carica presidenziale Uhuru Kenyatta. Con un comunicato di ieri, “The Coast People Assembly”, cioè l’assemblea dei cittadini della regione costiera che si è riunita ieri presso l’Hotel Sun & San di Kikambala, nella contea di Kilifi, ha formalmente deliberato che le Contee di Lamu, Tana River, Kilifi, Mombasa, Kwale e Taweta; non riconoscono Uhuru come loro presidente, perché avrebbe scandalosamente usurpato il titolo a Raila Odinga, a loro dire “unico e legittimo” capo del governo keniano.

Questa risoluzione che, anche se non appare in grado di produrre effetti pratici sul piano formale, contiene però alcuni aspetti allarmanti perché i termini e le argomentazioni usate in suo sopporto, la fanno apparire come una proclamazione secessionista, non molto dissimile da quella recentemente verificatasi nella Catalogna spagnola nei confronti della capitale Madrid.

Le motivazioni di questa scelta sono le solite: nel manipolare il voto presidenziale per assicurarsi la vittoria, Uhuru Kenyatta, avrebbe di fatto instaurato un regime autocratico, demolendo in un colpo tutti i principi di legalità, diritto e democrazia che con l’accesso al sistema multipartitico, instaurato nel 1992, il paese aveva faticosamente raggiunto. There will be no business as usual until a democratically elected President assumes office” recita testualmente il verbale della delibera: “Non ci potrà essere ritorno alla normalità finché l’incarico non sarà assunto da un presidente democraticamente eletto”.

Raila Odinga a Kikambala (Kilifi) dove ha presieduto all’assemblea sull’autodeterminazione della costa

Il comunicato rivolge anche un severo monito al governo, circa la ventilata intenzione di accentrare a Nairobi la gestione del porto di Mombasa, sottraendo così alla capitale costiera il non indifferente gettito finanziario che ciò comporta. “Se questa decisione dovesse essere presa – ammoniscono gli estensori della delibera – il popolo della costa non starà certamente a guardare in modo inerte”. Se non si tratta di vera e propria minaccia, certo ci va molto vicino.

I cinque governatori della regione costiera, intendono anche fare appello alla Dichiarazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo, nel cui articolo 1 si garantisce il diritto all’autodeterminazione dei popoli, posto che la Dichiarazione in argomento è stata incorporata nella stessa Costituzione del Kenya. “Con la massima urgenza – dice ancora il comunicato – sarà quindi indetta un’altra assemblea per ratificare ufficialmente tale autodeterminazione”.  

Insomma, pare proprio che il sofferto processo elettorale, abbia fornito un’altra motivazione alle pressioni separatiste – prevalentemente islamiche – del movimento indipendentista dell’MRC (Mombasa Republican Council) che è da anni attivo, anche in modo violento, nel perseguire questo traguardo, oltre ad essere fortemente sospettato dai servizi di intelligence – non solo keniani – di collusione con i terroristi di Al Shebab.

Questa costante crescita delle tensioni, che congelano investimenti e iniziative economiche, stanno portando anche alcuni sostenitori del presidente Kenyatta a chiedergli di scendere a patti con Raila per il superiore bene del paese, ma per l’ennesima volta, lui ha risposto picche, ricorrendo anche ad espressioni sdegnose come quella rivolta a Raila dopo la sua ultima proposta di un incontro. “Se Raila vuole parlare con il governo, parli con Ruto, non con me – ha detto Uhuru – e comunque non prima del 2022, quando scadrà il nostro secondo mandato”.

Franco Nofori
franco.kronos1@gmail.com
@Franco.Kronos1

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Piogge torrenziali e alluvioni: violenta crisi umanitaria in Kenya

Africa ExPress 1° maggio 2024 L’Africa orientale è nella morsa di El Nino e ha…

17 ore ago

Un parallelo tra Ruanda e Palestina: cosa ha fatto e cosa sta facendo la stampa internazionale?

EDITORIALE Federica Iezzi 30 aprile 2024 Dal Ruanda alla Palestina, da un genocidio all'altro, quali…

2 giorni ago

Forze armate della Nigeria alle prossime guerre con i caccia “leggeri” dell’italiana Leonardo SpA

Speciale per Africa ExPress Antonio Mazzeo 29 aprile 2024 Sarà consegnato entro la fine del…

3 giorni ago

Lotta ai migranti: l’Italia non è più sola, in Ciad sbarcate truppe ungheresi e il governo vuol cacciare i militari USA

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 28 aprile 2024 E’ giallo sui militari arrivati…

4 giorni ago

Libertà di stampa in Lesotho: giornalista minacciato di morte per inchiesta esplosiva sulla corruzione

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 29 aprile 2024 In Lesotho, piccolo reame africano, enclave…

5 giorni ago

La giunta militare del Burkina Faso non accetta critiche: BBC e Voice of America sospesi per due settimane

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 26 aprile 2024 Il regime militare burkinabé ha…

6 giorni ago