Sangue per le strade di Nairobi: sei morti e molti feriti al ritorno di Raila dagli USA

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franco nofori francobolloDal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 18 novembre 2017

Cinque vittime uccise a colpi di pietra e una da un colpo d’arma da fuoco, oltre ad un numero imprecisato di feriti, sono il bilancio degli scontri di ieri tra i sostenitori del NASA, le forze di polizia e altri oppositori politici. Lo stesso convoglio che portava in città il leader Raila Odinga, di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, sarebbe stato fatto oggetto di ripetuti attacchi. La pace in Kenya sembra volersi allontanare giorno dopo giorno.

L’arrivo trionfale di Raila Odinga sulla Mombasa Rd a Nairobi
L’arrivo trionfale di Raila Odinga sulla Mombasa Rd a Nairobi

Ieri mattina Raila Odinga è rientrato in patria dopo un lungo girovagare negli Stati Uniti, in Germania e in Gran Bretagna dove ha cercato consensi internazionali alla campagna promossa da suo nuovo “Movimento di Resistenza”, in cui si è trasformata l’alleanza del NASA alla conclusione dei ripetuti processi elettorali. Il candidato presidenziale dell’opposizione ha definito i suoi incontri nei due Paesi occidentali come “soddisfacenti e proficui”, ma non ha rilevato i nomi delle autorità da cui è stato ricevuto, né quali sono state le risposte alle istanze da lui presentate.

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Un imponente folla di sostenitori si è incanalata sulla Mombasa road in direzione dell’aeroporto Jomo Kenyatta di Nairobi per dare il benvenuto al proprio leader malgrado l’assembramento fosse stato proibito dalle autorità di polizia. Gli scontri sono stati violenti. L’arteria che conduce all’aeroporto è stata a lungo bloccata mentre i dimostranti, infuriati per l’impossibilità di raggiungere il terminal, si sono lasciati andare a distruzioni e furti, malgrado l’energica risposta delle forze dell’ordine che li ha affrontati con lanci di lacrimogeni e getti di acqua. Un candelotto lacrimogeno ha anche colpito il parabrezza dell’auto che trasportava Raila Odinga, ma il cristallo antiproiettile, pur incrinandosi, ha resistito all’urto evitando lesioni agli occupanti.

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Raila aveva annunciato che, subito dopo l’arrivo a Nairobi, avrebbe parlato ai suoi supporters presso l’Uhuru Park, dove la folla, vista l’impossibilità di accedere all’aeroporto, si è quindi diretta. Ma anche qui, all’altezza della Haile Selassie avenue, si è trovata di fronte ad un massiccio sbarramento di polizia che non ha consentito l’accesso al centro cittadino. Ne sono seguiti altri violenti scontri con devastazioni e furti negli esercizi commerciali della zona. “La presenza della polizia – ha detto Odinga – è la chiara evidenza che questo governo è ormai giunto al collasso”.

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L’incontro con i sostenitori del NASA è stato quindi riprogrammato alle 17 presso il Kangemi Stadium. Anche in riferimento a questi scontri, il capo della polizia Joseph Boinnet, ha categoricamente negato che i suoi uomini abbiano fatto ricorso alle armi da fuoco per contrastare i dimostranti. “Abbiamo usato esclusivamente i getti d’acqua e i lacrimogeni – ha detto l’alto funzionario – e ci siamo limitati a rilanciare le stesse pietre che i dimostranti lanciavano contro di noi”. Questa versione non pare aver però soddisfatto Amnesty International che ha già diffuso una vibrata protesta dando per certo l’indiscriminato ricorso alle armi da fuoco verso i dimostranti. Resterebbe in ogni caso da spiegare chi ha sparato al giovane che ha perso la vita negli scontri cittadini e ai suoi due compagni rimasti feriti dalla stessa causa.

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Questa mattina il governo del Kenya, per mezzo dell’Autorità delle Comunicazioni, ha rivolto un monito ai giornalisti e alle reti televisive, affinché si astenessero dal diffondere notizie in diretta relative agli scontri tra polizia e dimostranti. La lettera inviata ai media dal direttore dell’Autorità, Francis W. Wangusi, recita testualmente: “Si ricordano ai media le loro dirette responsabilità nel diffondere notizie che possono infiammare gli animi e indurli a ulteriori violenze”. Al momento in cui scriviamo, questo monito sembra essere caduto totalmente nel vuoto e ha ottenuto solo una nuova ondata di dimostrazioni a favore della libertà di stampa.

Franco Nofori
franco.krons1@gmail.com
@Franco.Kronos1

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