AFRICA

Panama Papers 3: Mozambico, i sette milioni di dollari spariti nel nulla

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 12 novembre 2017

Il generale Pachinuapa possiede altre 20 licenze per lo sfruttamento dei rubini di Montepuez e altre licenze sono state concesse al generale Joaquim Alberto Chipande, all’ex ministro Felício Zacarias e al sindaco della capitale Maputo David Simango, al ministro José Pacheco, all’avvocato Lukman Assada Amane e al generale Lagos Lidimo.

Inoltre la Regius Resources Group Ltd, azienda di Felício Zacarias, è in partnership con la britannica Redstone Mining PLC. Zacarias poi ha anche collegamenti con l’australiana Mustang Resources Ltd che ha però solo mansioni esplorative e non estrattive e di vendita delle pietre preziose.

Rubini grezzi

Secondo la Gemsfields, da quando Montepuez Ruby Mining ha iniziato l’attività in Mozambico nel 2011, ha investito nel progetto 70 milioni di USD e, fino al dicembre 2016, ha pagato 55,3 milioni USD allo Stato mozambicano sotto forma di tasse e royalties.

Spariti quasi 7 milioni di dollari

Le pietre preziose di Montepuez hanno avuto grande successo a livello mondiale. Fino ad oggi sono state piazzate in otto aste che, secondo Gemsfields, hanno segnato una pietra miliare per il commercio globale del rubino.

Già dalla prima asta, che si è tenuta a Singapore nel giugno 2014, il risultato è stato eccelente: 33,5 milioni di USD. L’ultima vendita all’incanto di rubini grezzi è dello scorso giugno, sempre a Singapore, arrivata a 54,8 milioni di USD.

Secondo quanto affermato da Gemsfields, nelle casse della Montepuez Ruby Mining è entrato un fatturato di 288 milioni di USD. La multinazionale britannica dice di aver pagato tasse per 29 milioni di USD dei quali il 2,75 per cento sarebbe dovuto andare al distretto di Montepuez per un totale di 7 milioni di USD, una manna per lo sviluppo dell’area estremamente povera. Invece sono arrivate solo le briciole: 100 mila USD. I restanti 6,9 milioni sono misteriosamente spariti.

Il rapporto del Cojito dice che il partner operativo di Gemfields è lo Stato mozambicano. Il generale Pachinuapa, suo figlio Raime e Samora Machel jr (figlio dell’ex presidente Samora Machel), come membro del consiglio e altri sono influenti proprio per i loro contatti politici.

Il documento conclude con una domanda alla quale Gemfields non ha risposto: perché la multinazionale britannica è in partnership con generali e politici che, invece di migliorare la governance la peggiorano invece che essere in affari con businessmen reali?

L’edificio del Consiglio comunale di Montepuez, Mozambico

Nonostante le richieste nessun commento è arrivato dal né dal generale Pachinuapa, né dal Frelimo e neppure dal ministero dell’Interno, tantomeno dal ministero per le Miniere e dal ministero per l’Ambiente. In Mozambico sui rubini di Montepuez tutto tace.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin
(3/3 – fine)

Le puntate precedenti

Copertina del rapporto del Cojito

Panama Papers 1: Mozambico, coinvolti ministri e generali nel saccheggio di pietre preziose

 

 

Panama papers Mozambique

Panama Papers 2: Mozambico, i rubini di Montepuez tra violenze e omicidi

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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