Porto Torres: adulti e minori nell’ex discoteca che accoglie i migranti

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Cornelia I. Toelgyes Rov 100Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 21 febbraio 2017

Sabato scorso alcuni attivisti della Campagna LasciateCIEntrare hanno segnalato la presenza di una decina di minori non accompagnati in un Centro di accoglienza straordinaria (CAS) a Porto Torres, situato sulla Ss 131, in località Li Lioni in prossimità di Su Crocifissu Mannu. Secondo la nostra legislazione, i minori stranieri non accompagnati devono essere accolti in strutture esclusivamente riservate a loro ed è vietata la loro presenza in centri per adulti.

In seguito alla denuncia, è seguita la visita di Nicola Bianchi, deputato alla Camera per il Movimento 5 Stelle. Bianchi è stato accompagnato dal consigliere comunale di Sassari, Maurilio Murru e da due attivisti della Campagna LasciateCIEentrare.

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L’edificio, conosciuto come la ex discoteca KISS KISS, chiusa nel 2010 dalle forze dell’ordine, è stato “trasformato” in CAS, autorizzato per centocinquanta richiedenti asilo. Attualmente ospita centotrentasette persone, tra loro anche ventitré  donne e una decina di minori non accompagnati. La struttura è gestita dalla Janas International, il cui presidente, Cheikh Diankha, è un migrante proveniente dal Senegal, ma residente da anni in Sardegna.

Africa Express ha raggiunto telefonicamente l’onorevole Bianchi, che ha riferito della sua visita nel CAS.

Il parlamentare ha puntualizzato che le donne sono alloggiate nel primo piano dell’edificio. In ogni camera ci sono cinque  letti a castello. Le stanze di questo piano e i bagni sono dotate di porte e possono essere chiuse a chiave. La privacy tra un letto a castello e l’altro è “garantito” da una tenda o un lenzuolo. Dal punto di vista sanitario le giovani sono seguite regolarmente da un medico ginecologo. Una delle attiviste di LasciateCIEntrare ha potuto parlare con le ragazze. “Sono serene, sono seguite anche da un’organizzazione anti-tratta. Sono per lo più giovani donne provenienti da Somalia e Nigeria”,  ha riferito a Africa ExPress.

I maschi di origine somala, sono nel dormitorio al piano terra, mentre gli altri occupano lo stanzone che un tempo doveva essere la sala da ballo della discoteca, privo di finestre. Anche qui, la privacy tra un letto castello e l’altro è rappresentato da un telo.

Diankha ha assicurato alla delegazione che gli ospiti hanno a disposizione un’insegnante di italiano, il cui corso, però, non è seguito molto volentieri. Per stimolare la frequenza, spesso si ricorre a piccoli ricatti, meglio premi, come una bottiglia di coca cola. Durante la mattinata vengono proposte altre attività ai ragazzi, che si svolgono in piccoli gruppi nei “séparés”.

I ragazzi giocano volentieri a calcio nel molto tempo libero a disposizione. Per questo motivo i gestori hanno preso accordi con una società sportiva in località Li Punti.

Il gestore ha confermato al deputato che a tutt’oggi non è stato nominato un tutore per i minori. Dunque è difficile per loro frequentare la scuola, inserirsi nel contesto sociale di Porto Torres.

Gli ospiti sono seguiti dal punto di vista sanitario da un medico un paio di volte la settimana. Per le emergenze vengono accompagnati al pronto soccorso.

Bianchi ha sottolineato che generalmente non si occupa di migrazione o/e di centri di accoglienza. Questa mattina abbiamo avuto qualche difficoltà all’ingresso del centro, ma i problemi sono stati risolti dopo una chiamata in prefettura.
Certamente non è una struttura adatta per ospitare a lungo termine dei giovani richiedenti asilo, in particolare minori non accompagnati.

Un’attivista, presente alla visita, ha potuto osservare che il rapporto tra gli ospiti e il responsabile Diankha è amichevole e sereno, ma ciò non toglie che questo non è il luogo adatto per i minori stranieri non accompagnati. Un loro trasferimento deve avvenire immediatamente.

La ex discoteca kiss kiss riflette le precarietà e le lacune presenti nella maggior parte dei CAS in Sardegna, in Italia.

Un piccolo ospite, di appena quindici anni, ha salutato così l’attivista di LasciateCIEntrare:

“Please, Ma, I really need your help, because I want to stay with a family or in a house, so I can go to school and be useful. Thank you and I am very grateful” (in italiano: per favore, signora, ho bisogno davvero del suo aiuto, perché voglio stare in una famiglia o in una casa per poter andare a scuola ed essere utile. Grazie, le sarò molto grato).

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

 

 

 

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