Bambini di nessuno, a teatro da Maputo a Milano

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Teatro No'hma. Bambini di nessuno

paola-rolletta-82Speciale per Africa ExPress
Paola Rolletta
Milano, 27 novembre 2016

“Chi siamo noi? Chi siamo noi? Siamo i bambini di nessuno!” È la battuta finale della pièce teatrale mozambicana “Meninos de ninguém” (Bambini di nessuno) che ha inaugurato il Premio Internazionale “Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro” a Milano, il 23 di novembre.

Sono passati vent’anni da quando è stata rappresentata sul palco del Teatro Avenida di Maputo, dalla compagnia Mutumbela Gogo, e Meninos de ninguém conserva la freschezza, e la tremenda attualità, dei bambini di strada. Il testo scritto dallo scrittore Mia Couto è universale. Che succede ai bambini di nessuno? Chi sono? Chi sono per noi?

Teatro No'hma. Bambini di nessuno
Teatro No’hma. Bambini di nessuno

La pièce fu ispirata dai bambini di strada che vivevano attorno al Teatro Avenida. Erano figli della guerra civile (finita nel 1992). Oggi i bambini di strada ci sono ancora, figli di un’altra guerra, quella della miseria e della povertà. Sono il simbolo di tutti i bambini, di tutto il mondo, “le paranze dei bambini”.

La compagnia teatrale Mutumbela Gogo festeggia i suoi 30 anni di attività, e porta lo spettacolo in giro per l’Europa (Germania, Portogallo e per la prima volta in Italia) per omaggiare Henning Mankell, lo scrittore svedese che ha lavorato tanti anni con Manuela Soeiro. La regista, fondatrice e “madre” della più antica compagnia di teatro mozambicana, ha dedicato lo spettacolo milanese a Dario Fo. “Abbiamo rappresentato a Maputo la sua pièce ‘Non si paga Non si paga’, tante volte. Essere in questo teatro, a Milano, per la prima volta, lo dobbiamo anche a lui.”

Tutti i bambini di nessuno hanno una storia, ma la strada e l’abbandono la fa scomparire ai nostri occhi. La forza è che ciascuno di loro mantiene vivo il sogno  di un futuro, anche senza tetto né famiglia.

Più di 200 rappresentazioni, in Mozambico e nel mondo, la pièce mantiene la freschezza e l’attualità. In tutto il mondo. Grazie anche alla politica del Mutumbela Gogo che  “adatta” la pièce rinnovando sempre la vita e l’impegno. Meninos de ninguém è come una repubblica autonoma, libera e felice, nonostante tutto. C’è il vecchio mendicante, il poliziotto, il bambino senza un braccio e una bambina albina.

L’introduzione di un personaggio albino, per esempio, è un messaggio forte contro la discriminazione. Ci ha tenuto a ricordarlo Manuela Soeiro ai ragazzi di una scuola milanese che hanno assistito alla prova generale allo Spazio No’hma. “Vent’anni fa, gli albini neanche potevano uscire in strada. Erano nascosti. Erano uccisi. Era urgente lanciare un messaggio. Crediamo che il teatro abbia un ruolo importante nella società e cerchiamo sempre di lanciare sfide, diffondere messaggi contro la discriminazione.”

Teatro No'hma. Nambini di nessuno
Teatro No’hma. Bambini di nessuno

Xidjana, come si chiamano gli albini nella lingua del sud del Mozambico, è una bambina che ha deciso di fuggire di casa, come racconta nella pièce. La madre era sempre malata, il padre la rifiuta e dice che non è sua figlia perché è albina e porta sfortuna. “Nella pièce lei è l’unica che sa leggere. Volevamo mostrare che chi consideriamo ‘diverso’ ha qualità a volte anche migliori di chi è considerato ‘normale’.”

“Bambini di nessuno” partecipa al Premio Internazionale “Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro”, allo Spazio Teatro No’hma di Milano,

Istituito nel 2009, il Premio è intitolato alla memoria di Teresa Pomodoro, ispiratrice e anima di un’idea di teatro dell’inclusione, alla continua ricerca del significato di dignità e umanità.

Anche per questa edizione, come per la precedente, gli spettacoli che concorrono per il premio verranno valutati dalla Giuria degli Spettatori, a cui partecipa il pubblico di NO’HMA dotato delPassaporto per la Cultura che consente ad ogni spettatore di esprimere il proprio giudizio sulle opere in concorso, e dalla Giuria degli Esperti, composta da grandi personalità del mondo della cultura, dell’arte e della società: Eugenio Barba (Odin Teatret di Holstebro, Danimarca), Lev Dodin (Maly Teatr di San Pietroburgo, Russia), Ruth Heynen (direttrice Union des Theatres de l’Europe), Ludovic Lagarde (Direttore del Centre Dramatique National Comedie de Reims, France), Statis Livathinos (Teatro Nazionale, Grecia), Enzo Moscato (autore e attore, Italia), Lluís Pasqual (regista, Spagna), Tadashi Suzuki (direttore Suzuki Company of Toga, Giappone), Presidente della Giuria è Livia Pomodoro.

Paola Rolletta
rpaola@gmail.com

 

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