Congo-K, l’ex vicepresidente Bemba condannato a 18 anni per crimini contro l’umanità

Africa ExPress
L’Aja, 22 giugno 2016

La Corte penale internazionale ha condannato il 21 giugno 2016 a diciotto anni di reclusione l’ex-viceministro congolese Jean-Paul Bemba per crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

L’ufficio del procuratore generale,  Fatou Bensouda, aveva chiesto una condanna di almeno venticinque anni.  “Nei prossimi giorni decideremo, se ricorrere in appello o meno” – ha fatto sapere Jean-Jacques Badibanga, che ha rappresentato l’accusa durante il processo.

Massimo Alberizzi, direttore di Africa ExPress, e Jean-Pierre Bemba a Gbadolite dove il capo ribelle aveva installato il suo quartier generale, nel 2001

Badibanga ha sottolineato: “Avevamo chiesto che Bemba fosse condannato ad una pena maggiore, tenendo conto delle immense sofferenze che sono state procurate alle persone coinvolte. Inoltre riteniamo che è necessario tenere conto della responsabilità di personaggi di primo piano come Bemba. La loro colpevolezza è ben maggiore di quella delle truppe che comandano, che non sono altro che semplici esecutori di ordini ricevuti dall’alto. Comunque diciotto anni rappresentano già una pena seria ed accettabile”.

Tre mesi fa Bemba, in qualità di leader militare del “Movimento per la liberazione del Congo” (MLC), un partito politico che lui stesso aveva creato nel 1988, è stato ritenuto colpevole di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

L’ex-vicepresidente congolese non è stato perseguito penalmente per aver ordinato questi crimini, ma per non aver punito e per non aver impedito che venissero commessi.

Mappa della Repubblica Democratica del Congo

Tra il 2002 e il 2003, Bemba aveva inviato un battaglione di quindicimila uomini per sostenere il regime centrafricano di Ange-Felix Patassé e per contrastare la ribellione condotta dal generale François Bozizé. Gli uomini del MLC hanno commesso crimini atroci: assassini, violenze e stupri, saccheggi. Per i giudici della Corte dell’Aja, Bemba avrebbe incoraggiato deliberatamente gli attacchi contro la popolazione civile.

I tre giudici, tre donne, hanno sottolineato che i crimini, le violenze commesse, sono stati di una crudeltà estrema e sono stati ritenuti un’aggravante.

La presidente della Camera, Sylvia Steiner,  ha ricordato che le vittime hanno subito delle violenze collettive che spesso si sono consumate nelle pubbliche piazze.

La Federazione internazionale delle leghe per i diritti dell’uomo (FIDH) ha salutato favorevolmente questa condanna e spera che la sentenza rappresenti un avvertimento per tutti i comandanti che permettono che vengano commesse violenze alla popolazione civile.

La Corte penale internazionale ha condannato solamente Bemba per i crimini commessi nella Repubblica centrafricana tra il 2002 e il 2003. Né il defunto Patassé, tanto meno il suo successore, François Bozizé,che si è impossessato del potere con un colpo di Stato, non sono mai stati inquisiti dal CPI e nemmeno le truppe che hanno consumato questi efferati crimini.

Gli avvocati dell’ex-vicepresidente del Congo-K hanno annunciato che ricorreranno in appello contro la sentenza.  Bemba è anche indagato per aver corrotto dei testimoni durante il processo. Se verrà confermata questa ipotesi, i giudici potrebbero infliggergli altri cinque anni di detenzione.

Africa ExPress

Crediti immagini:
-Mappa della Repubblica Democratica del Congo
Di United States Central Intelligence Agency – CIA World Factbook https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/cg.html Image: https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/graphics/maps/large/cg-map.gif, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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