Otto soldati e tre civili assassinati a Capo Verde: sotto accusa i narcotrafficanti

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Africa ExPress
Praia, 26 aprile 2016

Massacro a Praia, capitale di Capo Verde, l’arcipelago ex colonia portoghese 600 chilometri al largo delle coste del Senegal. Undici persone, otto militari e tre civili compresi due spagnoli, sono stati trovati dalla polizia ammazzati a colpi d’arma da fuoco all’interno di un posto di polizia ai piedi di Monte Tchota, una collina sulla cui cima sono piazzate le antenne e tutte le apparecchiature di telecomunicazione del piccolo stato insulare. Porto e aeroporto sono stati messi in stato di massima allerta.

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Poco dopo la scoperta degli undici cadaveri gli agenti hanno trovato un furgone abbandonato con all’interno numerosi kalashnikov con relative casse di munizioni. I militari uccisi erano a guardia degli impianti di telecomunicazione, mentre i civili si trovavano a Monte Tchota, per riparare alcuni guasti che si erano verificati negli ultimi giorni.

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Da qualche tempo l’arcipelago viene usato dalle gang internazionali come hub per il transito  della cocaina che arriva dal Sudamerica ed è diretta in Europa. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi scontri a fuoco tra gang rivali e a inizio aprile le autorità hanno sequestrato 280 chilogrammi di “neve” che stava per essere trasferita da un peschereccio battente bandiera brasiliana a uno yacht americano.

Il governo ha negato qualunque relazione tra gli omicidi, il narcotraffico e/o il terrorismo internazionale, come era stato adombrato in un primo tempo.

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L’ultimo governo dell’arcipelago, che conta mezzo milione di abitanti, è entrato in carica venerdì scorso dopo le elezioni di marzo e ha promesso tolleranza zero verso il crimine.

Africa ExPress

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