Dagli al terrorista, i politici italiani scatenati contro un marocchino innocente

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Speciale per Africa Express
Andrea Spinelli Barrile
Roma, 30 ottobre 2015

Abdelmajid Touid รจ un giovane marocchino di 22 anni. Gli occhi vispi e la fronte spaziosa, i capelli ricci e il volto paffuto. La testa piena di sogni. Abdelmajid, che gli amici chiamano semplicemente Abdallah, vive in Marocco con il padre mentre la madre Fatima vive da tempo nelle piatte campagne a sud-ovest di Milano, a Gaggiano. Il 17 febbraio scorso Abdelmajid รจ arrivato a Porto Empedocle: viaggiava su un barcone lungo 15 metri partito dalla Libia in compagnia di 639 persone. L’imbarcazione era stata intercettata, quella notte, dalla Marina Militare italiana.

Abdelmajid non ha con sรฉ documenti ma viene identificato e riceve prontamente un foglio di via che gli impone di lasciare l’Italia. Senza rispettare l’ordine, il ragazzo raggiunge Gaggiano, nel milanese, dove la madre vive in regola giร  da nove anni insieme ai suoi fratelli e dove i Touil sono perfettamente integrati nella comunitร .

Poliziotti e Abdelmajid Touid 500

Qui, il 19 maggio 2015, Abdelmajid viene arrestato: la giustizia tunisina lo aveva indagato come parte attiva nell’organizzazione del commando che il 18 marzo 2015 ha assaltato il Museo del Bardo di Tunisi provocando la morte di 24 persone. Sulla testa di Abdelmajid pendeva un mandato di cattura internazionale. Da qualche giorno gli uomini della Digos di Milano lo seguono e ne studiano gli spostamenti cercando di coglierne la pericolositร  descritta dai cabli inviati dall’intelligence tunisina, che non ha trasmesso alcuna foto nรฉ alcuna impronta: Abdelmajid vive tranquillamente, passa molto tempo in casa e va a lezioni di italiano.

Non frequenta la moschea, non possiede alcunย Corano. Secondo quanto aveva spiegato un anonimo investigatore del Ros dei Carabinieri proprio quel giorno โ€œin questa fase il Paese che chiede l’estradizione [la Tunisia, nda] non รจ tenuto a descrivere le condotte contestate. Si รจ limitato a comunicarci il titolo del reato: omicidio volontario e partecipazione ad attivitร  terroristica internazionaleโ€, comunicazione che sarebbe arrivata dopo il fermo del giovane e dietro forti insistenze italiane.

Gli uomini della Digos chiedono di verificarne l’identitร , tramite un controllo, ai Vigili Urbani: il ragazzo รจ sprovvisto di documenti e, la mattina del 19 maggio scorso, viene fermato e poi arrestato. Una volta in Questura si scopre che le impronte del ragazzo erano giร  presenti nel database della polizia di Stato, registrate al suo arrivo in Sicilia diversi mesi prima, e schedate sotto il nome di โ€œAbdimajid Tawidโ€.

Il-sindaco-di-Lampedusa-Giusi-Nicolini

Abdelmajid non parla bene l’italiano, รจ spaesato, si dichiara innocente e sostiene che il giorno dell’attentato a Tunisi lui era in Italia, a Gaggiano, a lezione di italiano. Ma gli inquirenti non gli credono: il pomo della discordia รจ quella trascrizione errata del suo nome nello schedario della polizia, che suggerisce agli investigatori piรน una volontร  del giovane a non voler declinare le proprie generalitร  che un errore di trascrizione fonetica dell’agente a Porto Empedocle, come invece รจ emerso successivamente.

La mattina dopo la polizia organizza una conferenza stampa a Milano, raccontando la storia recente del giovane Touil e le accuse a suo carico in Tunisia, fornendo abbastanza materiale al ministro dell’Interno Angelino Alfano per twittare trionfalmente โ€œSiamo stati piรน forti noi!โ€ e ancora โ€œArrestiamo chi fa paura!โ€ e al primo ministro Matteo Renzi โ€œArrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisiโ€.

Ma di carne nel tritacarne ne รจ stata messa da chiunque: il Movimento 5 Stelle descriveva โ€œil nostro paese in una retrovia per cellule jihadisteโ€, Matteo Salvini scriveva che โ€œStanotte un terrorista marocchino, coinvolto nella strage del Museo di Tunisi, รจ stato arrestato vicino a Milanoโ€, Giorgia Meloni dichiarava che โ€œFratelli d’Italia lo aveva detto: con i barconi arrivano anche i terroristi [โ€ฆ] Ci chiediamo cosa debba accadere ancora prima che Renzi e Alfano si diano una svegliataโ€, Ignazio La Russa seguiva con โ€œil problema dell’immigrazione puรฒ avere implicazioni evidenti con il terrorismoโ€, il governatore del Veneto Luca Zaia diceva โ€œarriva la prova provata che sui barconi dalla Libia arrivano anche terroristi della peggior specieโ€, Mariastella Gelmini sosteneva che โ€œรจ chiaro che il terrorismo integralista utilizza il nostro Paese come base logistica. Abbiamo il nemico in casaโ€, Giovanni Toti twittava definitivo che il โ€œterrorismo islamico viaggia su barconiโ€, Daniela Santanchรจ sbraitava che โ€œquesto governo invece di difenderci dai tagliagole ha trasformato l’Italia in una passerella utile per i terroristiโ€ e persino il deputato democratico italo-marocchino Khalid Chaouki definiva l’arresto โ€œun risultato importante nella guerra al terrorismoโ€, condannando l’altrui โ€œmalafede e bassa speculazione demagogicaโ€.

Abdelmajid Touil viene messo a disposizione dell’autoritร  giudiziaria in regime di 41bis nel carcere di Opera, dove vivono condannati per gravi reati in via definitiva: gente come Totรฒ u curtu Riina e Francesco Sandokan Schiavone, in quel carcere scontano le loro pene assassini, mafiosi, stragisti, terroristi. Veri, e non presunti come lo รจ ancora Touil.

Nel frattempo in procura a Milano cercano di capirci di piรน e cominciano ad emergere i primi dubbi. Gli insegnanti dell’Istituto Franceschi di Trezzano sul Naviglio, intervistati da Carlo Bonini di Repubblica, forniscono un alibi di ferro: quel giorno il ragazzo era a scuola, cosa verificabile tra l’altro dal registro di classe, notizia confermata poche ore dopo dagli stessi magistrati.

Angelino Alfano

Touil era in Italia il 18 marzo 2015, giorno dell’attentato. E allora, ci si chiedeva, quale era stato il suo ruolo alla strage del Bardo? Cominciano strani ricami (puramente mediatici) su un suo viaggio lampo in Tunisia il 16 e il 17 marzo 2015 e un fantomatico rientro a Milano proprio il 17 marzo in serata, ma chi scrive quelle โ€œnotizieโ€ mente sapendo di mentire: Abdelmajid Touil non aveva documenti di nessun tipo, sarebbe stato impossibile per lui viaggiare in aereo.

Mentre le autoritร  tunisine facevano pressioni su quelle italiane affinchรฉ il ragazzo venisse estradato e consegnato alla giustizia nordafricana, la procura di Milano pretende di vederci chiaro: i tunisini forniscono alcune prove, che riguardano in particolare le chiamate in entrata e uscita su un numero telefonico intestato a Abdelmajid Touil.

Le prove sarebbero alcuni contatti avuti tra il ragazzo e un sedicente โ€œterroristaโ€ (certamente uno degli scafisti) il 4 e il 5 febbraio, mentre Abdelmajid viaggia dal Marocco alla Libia. Il ragazzo racconta agli inquirenti italiani che il suo cellulare fu sequestrato dagli scafisti libici il 5 febbraio e da quel momento, come verificano gli italiani, la sua scheda resta inattiva fino al successivo 8 marzo. In quella data Touil puรฒ provare di essere in territorio italiano ma la scheda risulta essere nuovamente operativa in Tunisia, caricata su un telefono differente da quello di cui era proprietario Abdelmajid.

Abdelmajid, a un mese dall’arresto, vede negarsi dalla V sezione della Corte D’Appello di Milano la richiesta di modifica di misura cautelare, dal carcere ai domiciliari: โ€œpericolo di fuga attuale e di grado intensoโ€, scrivono i giudici. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Enrico Pavone perรฒ hanno sempre piรน dubbi sulla liceitร  delle accuse tunisine a carico del ragazzo e vogliono tutelarne l’incolumitร  e l’integritร  giuridica, visto e considerato che in Tunisia rischia la pena di morte.

Dopo cinque mesi in isolamento in regime di carcere duro, durante i quali ha potuto vedere la madre solo una volta la settimana, dopo essersi visto piovere addosso accuse terribili, nel vortice delle difficoltร  linguistiche e culturali, il 22enne Abdelmajid Touid รจ stato scarcerato il 28 ottobre 2015: la Corte d’Appello di Milano ha rigettato la richiesta di estradizione perchรฉ, per Costituzione, l’Italia non puรฒ estradare un detenuto o un sospettato in un Paese in cui rischia la pena di morte e la Procura di Milano ha chiuso il fascicolo a suo carico: per i pm non ci sono elementi sufficienti per ritenerlo responsabile.

Ma Abdelmajid non รจ un uomo libero: dal carcere di Opera in cui era rinchiuso il ragazzo รจ caricato su un cellulare, e da qui finisce in Questura in qualitร  di immigrato irregolare che ha ricevuto il provvedimento di espulsione. Qui sorge l’ennesimo inghippo: non c’รจ spazio per Abdelmajid a Milano, i Centri di accoglienza sono pieni, riservati a eritrei e siriani, e il 22enne marocchino viene portato, sempre su un cellulare della Polizia giudiziaria, nel CIE di Torino. Qui attende di essere espulso in Marocco, suo paese d’origine. Se Abdelmajid in Tunisia rischia la pena di morte in Italia rischia la morte per pena.

โ€œCi hanno rovinato la vita. Lโ€™hanno rovinata prima a lui e poi a tutti noi…โ€, dice la madre Fatima a Il Giorno โ€œha solo 22 anni, capisce? Lโ€™hanno fatto passare per terrorista, gli hanno rovinato la reputazione, gli hanno fatto passare mesi in una cella. Mio marito รจ in Marocco malato e anche per lui non รจ stato facile. Io ho passato cinque mesi col pensiero di mio figlio in carcere senza poterlo vedere tutti i giorni, senza averlo con me a casaโ€. Parole che meriterebbero una riflessione in piรน e magari una telefonata di scuse da parte dei succitati politici che all’epoca si dimostrarono rapidissimi a reagire e oggi sembrano struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia ma ben mostrando le terga quasi in segno di ulteriore sfregio.

Abbiamo scoperto che le colpe di Abdelmajid sono principalmente due: la prima รจ di non avere diritto di asilo in Italia e la seconda รจ di essere arrivato qui su un barcone. Colpe terribili, che gli sono valse la negazione della presunzione d’innocenza e 5 mesi di galera in isolamento e che gli costano oggi un benservito perfettamente a norma di legge.

Andrea Spinelli Barrile
spinellibarrile@gmail.com
Skype: djthorandre

twitter @spinellibarrile

Nella foto in alto la fotografia diย Abdelmajid Touidย proiettata su un tabellone in mezzo a due agenti della polizia. Poi unย fotomontaggio di un periodico che sbeffeggia il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, infine il ministro dell’Interno Angelino Alfano che troppo frettolosamente aveva dato delย terrorista al migrante arrestato

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