Categories: ETIOPIASTORIE

“Sono troppo vecchio”: si ritira Gebrselassie, il supercampione etiopico delle corse

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 19 maggio 2015

“Lascio la competizione, lo sport agonistico”, ha dichiarato Haile Gebrselassie campione etiopico di atletica, dopo essere arrivato sedicesimo al “Great Manchester Run” domenica 10 maggio 2015. “Non smetterò di correre, la corsa è la mia vita, semplicemente non parteciperò più alle gare ufficiali. Bisogna lasciare spazio ai giovani”.

Haile è nato il 18 aprile 1973 in un villaggio vicino ad Aselle, a 175 chilometri da Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, un Paese poverissimo, uno di quegli angoli del mondo dove i bambini corrono per la vita, e spesso a piedi nudi, come lo hanno fatto Abebe Bikila e Haile Gebrselassie.

Haile si fece notare per la prima volta a Seul nel 1992 quando partecipò  ai campionati mondiali juniores di atletica leggera, dove vinse la medaglia d’oro nei cinquemila metri. Fu l’inizio di una grande carriera, durante la quale ha stabilito ventisei record mondiali, vinto quattro campionati del mondo oltre alla medaglia d’oro nei diecimila metri ad Atlanta nel 1996 e a Sidney nel 2000 nella stessa disciplina. Per lunghissimi anni ha dominato la scena sportiva internazionale dei mezzofondisti.

Chi ha visto correre il campione si sarà chiesto della posizione “irregolare” della mano sinistra, tenuta sempre in basso. Un giorno lui stesso ha svelato il perchè: “Conseguenza della corsa di dieci chilometri che da bambino percorrevo ogni giorno per raggiungere la scuola”.

[embedplusvideo height=”472″ width=”590″ editlink=”http://bit.ly/1dikLCk” standard=”http://www.youtube.com/v/VsSORnNCLMA?fs=1&vq=hd720″ vars=”ytid=VsSORnNCLMA&width=590&height=472&start=&stop=&rs=w&hd=1&autoplay=0&react=1&chapters=&notes=” id=”ep8010″ /]

Non solo corsa. Haile è anche sinonimo di impegno sociale. Per lunghi anni ha lavorato  con l’UNICEF, impegnandosi per i bambini ammalati di AIDS e per gli orfani. Nel 1999 è stato “Goodwill Ambassador” del United Nations Development Programme per l’Etiopia.

Haile, sempre sorridente e cordiale lascia la scena internazionale dello sport, ma certamente sentiremo ancora parlare di lui. Un uomo così non si dimentica. Ed è bene non scordare il suo motto: ”Puoi sempre far qualcosa, anche se vieni dall’angolo più povero dell’Africa”.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail
@cotoelgyes

Nel video una delle più belle performance di Haile Gebrselassie 

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Piogge torrenziali e alluvioni: violenta crisi umanitaria in Kenya

Africa ExPress 1° maggio 2024 L’Africa orientale è nella morsa di El Nino e ha…

6 ore ago

Un parallelo tra Ruanda e Palestina: cosa ha fatto e cosa sta facendo la stampa internazionale?

EDITORIALE Federica Iezzi 30 aprile 2024 Dal Ruanda alla Palestina, da un genocidio all'altro, quali…

1 giorno ago

Forze armate della Nigeria alle prossime guerre con i caccia “leggeri” dell’italiana Leonardo SpA

Speciale per Africa ExPress Antonio Mazzeo 29 aprile 2024 Sarà consegnato entro la fine del…

2 giorni ago

Lotta ai migranti: l’Italia non è più sola, in Ciad sbarcate truppe ungheresi e il governo vuol cacciare i militari USA

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 28 aprile 2024 E’ giallo sui militari arrivati…

3 giorni ago

Libertà di stampa in Lesotho: giornalista minacciato di morte per inchiesta esplosiva sulla corruzione

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 29 aprile 2024 In Lesotho, piccolo reame africano, enclave…

4 giorni ago

La giunta militare del Burkina Faso non accetta critiche: BBC e Voice of America sospesi per due settimane

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 26 aprile 2024 Il regime militare burkinabé ha…

5 giorni ago