Boko Haram scatenato, attacchi dappertutto prima delle elezioni presidenziali

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 2 febbraio 2015

Maiduguri, la capitale dello Stato del Borno, nel nord-est della Nigeria, è stata nuovamente attaccata dalle milizie di Boko Haram la notte scorsa intorno alle due ora locale. Impossessarsi di Maiduguri significherebbe portare a casa un’importante vittoria; gran parte delle aree rurali lungo il confine con il Camerun e il Ciad sono già sotto il controllo dei sanguinari terroristi e le zone da loro occupate equivalgono più o meno all’estensione di uno Stato come il Belgio.

cannone buciacchiatoI militari li hanno respinti con il supporto dei vigilantes, che svolgono da tempo un ruolo importante nella lotta contro il gruppo fondamentalista. Questa volta hanno cercato di entrare a Maiduguri da quattro direzioni contemporaneamente. Il Premium Times, un quotidiano nigeriano, ha riportato che è stata impegnata anche artiglieria pesante. E un agricoltore della zona, Babagana Lawan, ha confermato che una granata è caduta sul tetto della sua casa, uccidendo il fratello e due braccianti che vivevano con loro.

Maiduguri conta ora più di due milioni di abitanti, proprio perché molte persone delle aree occupate dai terroristi si sono rifugiati nella capitale, ora non si sentono al sicuro nemmeno qui.

civili in fugaFannami Dalwaye, un residente, ha spiegato che le persone che abitano a Mulai, un quartiere di periferia , si sono precipitate nel centro questa mattina, molti sono andati nelle moschee a pregare, aspettando la fine degli scontri. Il portavoce del Ministero della Difesa, Chris Olukolade. ha dichiarato: “La situazione è sotto controllo, la calma è ritornata in città; continuano i controlli a tappeto”.

Fonti ospedaliere hanno comunicato che otto persone sono state uccise durante gli scontri a fuoco di questa mattina. Non si conosce il numero di eventuali feriti.

Ormai le elezioni presidenziali sono alle porte. Sambo Dasuki, capo della Sicurezza Nazionale ha chiesto che venissero posticipate, proprio per l’insicurezza che vige nel nord-est del Paese. “Impossibile distribuire le schede elettorali, specie nei territori occupati da Boko Haram”, ha precisato Dasuki. Molti analisti ritengono queste elezioni inutili: non sarebbero democratiche, visto che una buona fetta del Paese è sotto il controllo di terroristi islamici.

 

Major-General-Chris Olukolade

Il partito all’opposizione, All Progressives Congress (APC), il cui candidato per le presidenziali è Muhammadu Buhari, ex-golpista del 1983 e generale in pensione, non ne vuole sapere, e chiede il rinvio: “E’ una tattica del partito al potere per non cedere lo scettro, dopo aver governato per ben 16 anni”.
Anche gli osservatori stranieri non si recheranno nelle zone a rischio per il controllo del regolare svolgimento delle prossime elezioni.

Ieri mattina, un kamikaze si è fatto esplodere proprio davanti alla casa di Sabo Garbu a Potiskum, nello Stato di Yobe, mentre si svolgeva un comizio politico. Garbu è un candidato al Parlamento per il Peoples Democracy Party. Il suicida si è precipitato dal pullman in corsa, proprio mentre il veicolo passava davanti alla casa del candidato. Otto persone sono morte, incluso il kamikaze e sette sono state ferite.

L’attentato non è stato ancora rivendicato: non si esclude che anche questa volta i mandanti siano i sanguinari jihadisti di Boko Haram.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

Nella foto il maggiore Chris Olukolade

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