Categories: BREAKING NEWSERITREA

Il regime eritreo cerca di imbrogliare anche la Svizzera facendo rientrare i profughi in patria

Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 21 dicembre 2014

Nell’ufficio federale elvetico per le migrazioni lavora un centinaio di impiegati. Il capo sezione che si occupa dei richiedenti asilo eritrei parla liberamente con i giornalisti della Neue Zuericher Zeitung (NZZ),ma chiede l’anonimato. Il suo nome non può e non deve apparire sui giornali. Senza esitazioni rivela ciò che l’ufficio sa sulla diaspora eritrea e cerca di aprire spirargli su quello che non sa. Afferma che molti fatti possono essere documentati, mentre per altri si possono fare solamente delle supposizioni.

Ribadisce  che non è compatibile con lo status di rifugiato chiedere protezione allo Stato che li ha perseguitati in passato. Se veniamo a conoscenza o abbiamo il sospetto che un profugo eritreo abbia fatto ritorno nella sua Terra d’origine, apriamo un’indagine per la revoca del diritto d’asilo.  Ogni anno riceviamo una ventina di segnalazioni; cinque o dieci di queste portano alla revoca. Pochissimi in effetti: la diaspora sostiene che annualmente ritornino in patria per una vacanza centinaia di rifugiati eritrei.

Il regime permette questi viaggi solamente perché è affamato di valuta straniera. Ovviamente vengono “concessi” solamente a chi paga la tassa del 2 per cento e chi firma la famosa “letter of regret”.
Sia Simonetta Sommaruga, capo del dipartimento elvetico per la giustizia e la polizia, sia Didier Burkhalter, capo del dipartimento per gli affari esteri, non si esprimono sulla tassazione imposta dal regime eritreo ai suoi cittadini che vivono all’estero.  Rimandano semplicemente alla risposta data dal Consiglio Federale nel 2013: “Gli indizi a nostra disposizione non sono stati chiariti”.

I giornalisti della NZZ non sono riusciti a parlare con il console generale eritreo in Svizzera, Bereket Woldeyohannes, assente dal Paese per malattia, come riferisce il console onorario, un cittadino svizzero con doppia cittadinanza (quella eritrea gli è stata conferita due anni fa), Toni Locher, ginecologo, residente a Wettingen (cantone di Aargau). Il sessantacinquenne sembra molto convincente nelle sue affermazioni, dichiara che la tassa del 2 percento è assolutamente legale, in quanto viene pagata volontariamente. “E poi – aggiunge – quasi nessun eritreo è stato punito dopo aver firmato la “letter of regret, anzi, questa fuga non viene nemmeno più considerata come un reato. Gli eritrei, una volta giunti qui, raccontano tante di quelle storie, è cosa risaputa. A detta di esperti, il 90 percento è inventato di sana pianta”.

Peccato che a raccontare ”storielle”sugli eritrei felici e imbroglioni sia invece il signor Locher. La comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani considerano infatti  l’Eritrea da anni uno Stato totalitario che calpesta i diritti dell’uomo.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Denuncia del NYT: colf kenyane sfruttate fino alla morte in Arabia Saudita

Dal Nostro Corrispondente Costantino Muscau Nairobi, 20 dicembre 2025 Le casalinghe in Italia, siano esse…

5 ore ago

Guinea Bissau: moglie ex presidente indagata per riciclaggio di denaro

Africa ExPress 19 dicembre 2025 Dinisia Reis Embalo, moglie dell’ex presidente della Guinea Bissau, Umaro Sissoco…

17 ore ago

Il Cremlino non demorde: continua l’arruolamento di giovani africani per combattere in Ucraina

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 dicembre 2025 Un giovane kenyano non ha…

2 giorni ago

Namibia, anche cambiando nome Adolf Hitler vince le elezioni per la quinta volta

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 17 dicembre 2025 Adolf Hitler Uunona ha vinto con…

3 giorni ago

Bombardata dai ribelli base ONU in Sudan: uccisi 6 caschi blu

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 15 dicembre 2025 Alcuni giorni fa le Rapid…

4 giorni ago

Congo-K, si firma la pace ma continua la guerra

Africa ExPress 14 dicembre 2025 Solo poco più di una settimana fa i leader della…

6 giorni ago