Africa ExPress
20 novembre 2014
Subito dopo il colpo di Stato del 31 ottobre 2014, Isaak Zina si era autoproclamato presidente del Burkina Faso, eppure martedì scorso, 18 novembre 2014 ha sovrinteso al giuramento di Michel Kafando, ex-ministro agli esteri di Blaise Compaoré, scelto dai militari a occupare quel ruolo. Il giorno dopo, invece, Zina, è stato nominato Primo Ministro del Paese.
Proprio in questi giorni gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali sono stati molto soddisfatti della nomina di un civile come presidente del Burkina Faso e hanno incoraggiato Kafando, che ha alle spalle una lunga carriera come diplomatico, a scegliere collaboratori e ministri profondamente motivati e intenzionati a traghettare il Paese verso una democrazia solida durante l’anno di transizione. Le elezioni presumibilmente dovrebbero svolgersi entro 12 mesi. La comunità internazionale chiede che il potere torni ai civili, pena sanzioni economiche. Non è nemmeno molto chiaro se l’Unione Africana accetterà che un militare occupi un posto chiave in questo governo.
Durante la sua prima intervista ad un emittente straniera, Kafando ha dichiarato mercoledì (prima della nomina ufficiale di Zina) di non temere una collaborazione con i militari. “Si sono dimostrati saggi. Dopo aver preso il potere, si sono ritirati nelle loro caserme”, ha commentato ai reporter di FR1. E ha aggiunto: “Credo che si possa instaurare una buona collaborazione con loro”.
Zina e Kafando appartengono allo stesso gruppo etnico, i Mossi.
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