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Nigeria trattative in corso per liberare le 300 ragazze rapite

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Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 21 settembre 2014

Esponenti del governo nigeriano e rappresentanti del comitato della Croce Rossa Internazionale (ICRC) hanno incontrato due membri anziani del gruppo terrorista Boko Haram e hanno aperto le trattative per la liberazione delle studentesse rapite a Chibok, un cittadina dello Stato del Borno nel nord-est della Nigeria.

Il 15 aprile 2014 militanti del gruppo jihadista hanno fatto irruzione nel collegio dove le ragazze si stavano preparando per dare gli esami di fine corso, rapendone quasi trecento, 276, secondo il governo della Nigeria. Alcune decine sono riuscite a scappare, ma 200 sono ancora in mano ai loro rapitori.

I primi quattro colloqui hanno avuto luogo ad Abuja, capitale della Nigeria, verso la metà di agosto, ha riferito ai reporter della CNN una persona che ha partecipato alle trattative; trattandosi di una questione estremamente complessa e delicata, ha preferito e chiesto di mantenere l’anonimato.

I due rappresentanti dei Boko Haram hanno specificato: “Le ragazze non sono state mai stuprate, non hanno subito atti di violenza, né aggressioni, tantomeno sono state usate come schiave del sesso”, ha riferito la persona informata sui fatti.

Gli esponenti del governo nigeriano, dell’ICRC e dei Boko Haram si sono incontrati ben quattro volte. I terroristi chiedono la liberazione di trenta comandanti della setta, attualmente detenuti nelle prigioni nigeriane. I due rappresentanti degli estremisti hanno consegnato la lista dei nomi ai loro interlocutori. In cambio avrebbero rilasciato trenta ragazze. Naturalmente uno scambio del genere non è stato accettato.

I colloqui sono per ora in una fase di stallo anche per altri motivi: i due militanti avrebbero voluto incontrare tutti i trenta membri della setta, il cui nome è nell’elenco delle persone da liberare, detenuti attualmente nelle galere nigeriane. Malauguratamente ne hanno potuto incontrare solamente sei, che si trovano nel penitenziario di Abuja. La fonte anonima ha dichiarato: “La Croce Rossa  non sa dove siano detenuti gli altri ventiquattro della lista”.

Nell’elenco delle persone da liberare spicca in particolare il nome del temibile comandante Kabiru Sokoto, ritenuto colpevole dell’attacco alla chiesa di Madallah il giorno di Natele del 2011. E’ stato condannato per terrorismo da un tribunale della Nigeria nel 2014. I due membri anziani dei Boko Haram si sono congedati – sempre secondo il contatto dei reporter della CNN – assicurando che si sarebbero consultati con i loro superiori.

Giovedì scorso i terroristi islamisti hanno messo a segno un altro feroce attacco in un mercato della cittadina di Mainok, a 56 chilometri da Maiduguri, capoluogo dello Stato del Borno. La notizia è trapelata solamente il giorno dopo, per un black out delle linee telefoniche mobili, che hanno ripreso a funzionare solamente venerdì.

Militanti della setta, travestiti da soldati e poliziotti, hanno fatto irruzione nel mercato, uccidendo decine di persone. Hanno caricato alcuni camion con il cibo in vendita e rubato il denaro incassato dai commercianti.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes
#BringBackOurGirls

Nella foto in basso Kabiru Sokoto

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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