Antonio Mazzeo
5 settembre 2014
US Africom, il comando delle forze armate statunitensi per il continente africano avrà presto una nuova base in Niger dove dislocare i famigerati droni killer. A conclusione della sua visita a Washington, il presidente del Niger Mahamadou Issoufou ha formalizzato con l’amministrazione Obama l’accordo che autorizza i militari Usa ad utilizzare lo scalo aereo “Manu Dayak” di Agadez, città che sorge nel cuore del Sahara, per il decollo e l’atterraggio di droni armati con sofisticati missili aria-terra.
“La nuova base di Agadez consentirà ai droni Usa di avvicinarsi maggiormente al corridoio desertico che lega il nord del Mali al sud della Libia, la rotta chiave per i trafficanti di armi e droga e per i combattenti dei gruppi islamici che si spostano attraverso il Sahara”, scrive il Washington Post, citando alcuni importanti analisti statunitensi.
Nel 2013 il governo del Niger aveva già concesso alle forze armate Usa l’utilizzo di una infrastruttura militare prossima all’aeroporto internazionale della capitale Niamey (500 miglia a sud-ovest di Agadez) per lo stazionamento di 120 militari e di alcuni droni killer, modello “MQ-9 Reaper”, impiegati per missioni in Libia, Mali, sud Algeria, Nigeria.
A Niamey è pure presente un piccola flotta di droni “Harfang” dell’aeronautica militare francese, che opera congiuntamente con gli Usa per individuare e colpire le fazioni armate anti-governative in Mali.
In precedenza i velivoli killer decollavano dalla grande base di Camp Lemonnier, intralciando però pericolosamente il traffico civile dell’aeroporto internazionale di Gibuti.
Per l’anno fiscale 2014, il Pentagono ha previsto una spesa di 13 milioni di dollari per provvedere al potenziamento infrastrutturale di Chabellay, compresa la costruzione di un’ampia area per lo stoccaggio delle munizioni destinate ai droni.
Droni statunitensi vengono rischierati per missioni operative anche sulla pista etiopica di Arba Minch, in Ciad, Mali, Mauritania, Kenya, Uganda e nell’arcipelago delle Seychelles (Oceano Indiano).
Secondo quanto rivelato da alcune testate giornalistiche statunitensi, il centro che coordina l’intero sistema di rilevamento e targeting dei velivoli senza pilota Usa in Africa si troverebbe in Burkina Faso, all’interno della zona militare dell’aeroporto di Ouagadougou.
Antonio Mazzeo
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