Categories: GUERRESUD SUDAN

Sud Sudan, il governo di Salva Kiir perde i pezzi: in molti passano con l’opposizione

Massimo A. Alberizzi
30 luglio 2014
Il presidente sud sudanese, Salva Kiir Mayardit, sta perdendo i suoi alleati. Politici e generali, vicini a lui anche per comunanza tribale, pensano che il leader del Paese non sia adatto al suo ruolo. Sono in molti a ritenerlo responsabile di aver scatenato la guerra civile il 15 dicembre  scorso contro il suo ex vicepresidente, silurato un anno fa, il nuer Riek Machar Teny Dhurgon, Per cui  ampi settori della società sud sudanese non ci stanno a continuare un conflitto fratricida che sta devastando il Paese.

In maggio il generale Dar Aturjong, comandante della sesta divisione, ha abbandonato il presidente. La sua defezione è significativa perché l’ufficiale è un membro influente della stessa tribù di Salva, i dinka del Bar el Ghazal.

Il suo cambio di campo dimostra con estrema chiarezza, se mai ce ne fosse bisogno, che quella si combatte in Sud Sudan non è una semplice guerra tribale, come può apparire a un osservatore poco attento e superficiale. Come al solito le motivazioni sono politiche, anzi, meglio, economiche.

Con i ribelli è passato all’opposizione anche un importante membro del parlamento, Richard Mulla (della tribù bari), uno dei più conosciuti leader della guerra di liberazione contro il Sudan. E’ scappato a Nairobi assieme ad altri 15 deputati, alcuni dei quali hanno dichiarato di non sentirsi più sicuri a Juba e aver preferito rifugiarsi all’estero.

All’inizio di giugno ha cambiato casacca anche un leader shilluk, Adwok Nyaba, ex ministro dell’educazione superiore; era stato sospeso da Sala Kiir durante l’epurazione di ministri del liglio 20113, che ha portato all’attuale impasse. In un documento durissimo ha criticato il governo, definendo la sua politica fallimentare.

Pochi giorni dopo se n’è andato anche il numero due della delegazione sud sudanese alle nazioni unite, Francis Nazario, un acholi.

Salva Kiir dunque si sta indebolendo sempre più e ora potrebbe ascoltare i consigli di chi gli sta continuando a dire di “abdicare”, cioè di lasciare il potere e porre fine alla guerra che sta distruggendo il Paese più giovane del mondo.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

 

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

L’Occidente sta per perdere il Ciad: arrivati mercenari russi e il governo vuol cacciare i militari americani

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 28 aprile 2024 Secondo il media indipendente Tchad…

3 ore ago

Libertà di stampa in Lesotho: giornalista minacciato di morte per inchiesta esplosiva sulla corruzione

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 29 aprile 2024 In Lesotho, piccolo reame africano, enclave…

1 giorno ago

La giunta militare del Burkina Faso non accetta critiche: BBC e Voice of America sospesi per due settimane

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 26 aprile 2024 Il regime militare burkinabé ha…

2 giorni ago

Epidemia di vaiolo delle scimmie esplode in Congo Brazzaville

Africa ExPress 25 aprile 2024 La Repubblica del Congo ha denunciato un'epidemia di mpox, il…

3 giorni ago

Fame e guerra spingono gli etiopi alla fuga: nuovo naufragio a largo di Gibuti

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 23 aprile 2024 Nuovo naufragio a largo di…

5 giorni ago

Padre Zanotelli accusa: “Vogliono togliere controlli e trasparenza al mercato delle armi”

Speciale per Africa ExPress Marina Piccone 22 Aprile 2024 “Il nodo centrale è l’eliminazione del…

6 giorni ago