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Andrew Mwangura
Mombasa, 10 marzo 2014
L’Oceano Indiano è il terzo in ordine di grandezza dei cinque oceani e collega l’Africa all’Asia e all’America. Spesso i commerci tra i due continenti non sono proprio del tutto trasparenti. In alcuni porti, grazie alla compiacenza di funzionari e poliziotti corrotti, accade di tutto: sono tollerati traffici di droga e di armi, pesca illegale e persino il commercio di esseri umani.
La stessa cosa è accaduta con altre quattro imbarcazioni battenti bandiera di Taiwan, Hsien Ming, Chang Fa, Shyang Chang e Lia Yang Yu. Carrette del mare, imbarcazioni ad alto rischio, sia per l’equipaggio che per l’ambiente (coste e mare aperto).
A bordo di quei pescherecci ci sono quindici marinai nord-coreani ben noti alle autorità per traffici di armi, pesca illecita ed altro. Si sa, il porto di Mombasa è un porto “sicuro”, un porto che conviene a chi ha qualcosa da nascondere.
Un’altra imbarcazione nordcoreana, la Chilsanbong Cheonnyeonhoch, è sotto sequestro dal 2012 in Somalia. Nessuno ne parla, ma pare che sia stata catturata dai pirati a fine marzo dello stesso anno e che alcuni membri dell’equipaggio siano stati feriti seriamente. Ora fonti nordcoreane riferiscono che la nave non sia mai stata assicurata, dunque sarà difficile che sia l’imbarcazione, sia i marinai possano lasciare il porto somalo in un prossimo futuro.
La stessa nave, la Dae San è stata precedentemente nel porto di Mombasa (19 settembre 2011) dove avrebbe caricato 7000 tonnellate di urea per ordine dell’agenzia “Inchcape Shipping Services”. Poi avrebbe lasciato il porto senza precisare la propria destinazione. Fonti sicure dicono che si sia diretta verso nord. E’ arrivata nel porto di Mogadiscio il 21 settembre. Le ultime notizie di questa nave risalgono al 24 settembre quando la sua posizione era la seguente: Latitudine 2.00473 Longitudine 45.32897 alle 21:20 ora locale.
Sappiamo che mentre questa nave era nel porto di Mogadiscio, c’erano anche altre due navi attraccate a poca distanza: la panamense Lucky Lady e la togolese Ashraf. Oltre a kenioti e somali, sono molti i nordcoreani coinvolti in atti criminali in Tanzania e nella regione dei Grandi Laghi. Più fonti di Dar Es Salaam e del Lago Vittoria raccontano che diciotto tecnici militari nordcoreani si trovino in Mwzuana a riparare jet da combattimento dell’aeronautica della Tanzania.
Il percorso del Chong Chon Gang si intrecciava nel 2012 con quello di un’altra nave nordcoreana, Oun Chong Ho Nyon. Transitata attraverso il Canale di Panama è stata attraccata all’Avana il 4 e il 5 maggio 2012. I movimenti dell nave hanno ha confermato che il Oun Chong Nyon Ho è passato da Nakhodka , Russia , alla fine di febbraio 2012, poi è arrivato sul lato dell’Oceano Pacifico dl Canale di Panama nell’aprile successivo.
Tra l’altro la stessa nave, registrata nel 1977 a Pyongyang, ha violato le leggi marittime internazionali nel 2001, attraversando le acque territoriali della Corea del Sud vicino a Jeju, senza l’approvazione da parte delle Autorità Marittime sudcoreani.
Andrew Mwangura
Segretario Generale del
Seafarers Union of Kenya
www.piracyreport.com
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