Dal Nostro Corrispondente
Giorgio Maggioni
Antananarivo, 26 gennaio 2014
Una bomba artigianale è scoppiata sabato davanti al senato di Antananarivo verso le ore 19, la sera stessa dell’investitura ufficiale del nuovo presidente del Madagascar, Hery Rajaonarimampianina.
L’attentato, non ancora rivendicato, ha avuto luogo alla fermata del bus davanti al senato, molto affollata in quel momento dalle persone che uscivano dall’antistante stadio di Mahamasina, dove erano appena finiti i festeggiamenti per il nuovo presidente. Al momento (ore 20 locali) si segnala un bambino di sei anni morto, 37 persone ferite di cui 12 in maniera grave.
Secondo il colonnello Richard Ravalomanana, comandante in capo della gendarmeria nazionale, questo attentato è un atto di destabilizzazione politica: “Ho sempre detto che le teste pensanti degli attentati alla bomba artigianale sono sempre in libertà nonostante siano state identificate e arrestate all’epoca; e ciò a causa dell’amnistia e, in alcuni casi, del fatto che siano diventati ministri e deputati del governo della transizione. L’amnistia ha permesso a queste persone di ritenersi intoccabili. Ritornano alle loro vecchie abitudini.”
Da notare che è la prima volta da cinque anni che una bomba artigianale fa delle vittime.
Giorgio Maggioni
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