Massimo A. Alberizzi
21 dicembre 2013
L’unica strada per porre fine alle violenze in Sud Sudan e quella di intavolare trattative tra i due campi, quello del presidente Salva Kiir, di etnia dinka, la più grande del Paese, e quello dell’ex vicepresidente, licenziato nel luglio scorso Riek Machar, nuer. Salva Kiir si è detto favorevole a negoziare senza condizioni, Riek Machar ha detto che si siederà solo per trattare la dipartita del presidente.
Le posizioni, dunque appaiono lontane, sebbene i ministri degli Esteri dell’Unione Africana, in missione a Juba si siano detti ottimisti:”Non hanno altra strada che mettersi d’accordo tra loro”, ha commentato il capo della diplomazia etiopica, Tedros Adhanom, che però non è voluto scendere in dettagli.
La situazione è ancora caotica nel Jonglei State a maggioranza nuer, l’etnia fedele a Machar. Il governo sostiene di controllare tutto il resto del Paese, ma ad Africa Express è stato confermato che anche nell’Unity State e nella sua capitale Bentiu ci sono stati ammutinamenti di truppe.
Massimo A. Alberizzi
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