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Cornelia I. Toelgyes
29 novembre 2013
L’FBI ci ha messo 13 anni per mettere le mani su Alhassane Ould Mohamed, detto Cheibani, il killer di un diplomatico USA (William Bultemeier), ucciso a sangue freddo a Niamey (capitale del Mali) mentre usciva da un ristorante nel dicembre del 2000.
E’ stato arrestato da soldati francesi martedì sera nel nord del Mali insieme ad altre 3 persone. L’uomo era evaso in giugno insieme ad altri 22 attivisti islamici da una prigione nel Niger, dove stava scontando una pena di 20 anni per l’uccisione di quattro turisti sauditi. Su di lui grava anche il forte sospetto di essere l’assassino di William Bultemeier.
Cheibani era stato arrestato due giorni dopo l’omicidio, ma era riuscito a scappare nel 2002. Aveva sparato al diplomatico perché voleva impossessarsi della sua macchina, una SUV. Gli aveva sparato al torace. Quando l’amico, McNeely, che era insieme a William Bultemeier, aveva cercato di intervenire, l’assassino aveva ucciso anche lui, secondo i rilevamenti fatti allora.
A settembre l’FBI aveva messo a disposizione una taglia di 20.000 dollari per chi avesse dato indicazioni precise che avrebbero portato alla sua cattura.
Il capo procuratore del Mali, Daniel Tossougue, che ha confermato l’arresto di Alhassane Ould Mohamed, “Cheibani”, e quelli degli altri tre. Per ora non ci si pronuncia però su una sua estradizione negli USA.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes
Nelle foto: in alto William Bultemeier e in basso Alhassane Ould Mohamed
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